mercoledì 30 settembre 2009

Diritto a dignità e lavoro per i migranti come per ogni italiano, popolo emigrato in tutto il mondo

“Prima vennero per i comunisti,
e io non dissi nulla
perché non ero comunista.

Poi vennero per i socialdemocratici
e io non dissi nulla
perché non ero socialdemocratico

Poi vennero per i sindacalisti,
e io non dissi nulla
perché non ero sindacalista.

Poi vennero per gli ebrei,
e io non dissi nulla
perché non ero ebreo.

Poi vennero a prendere me.
E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa.”

di Martin Niemoller

Come Federazione Provinciale di Alessandria del PRC aderiamo ad entrambe le manifestazioni antirazziste che si svolgeranno in Alessandria il 3 e il 10 ottobre prossimi.

Auspichiamo che si avvii un lavoro unitario profiquo che non obblighi in futuro a due distinte manifestazioni (aiutando così anche la sinistra a unificarsi su contenuti tanto importanti).Saremo in piazza con le nostre bandiere, perche' siamo contro questa legge ingiusta, disumana, xenofoba e razzista che il governo ha varato ad agosto, ma anche perché essa si inserisce in una campagna orientata a ridurre le libertà di tutti, offrendo con gli emigrati un capro espiatorio su cui scaricare le paure di una crisi, economica, sociale, ambientale e morale che si fa giornalmente sempre più drammatica.

Come Rifondazione Comunista saremo in piazza perche' siamo contro questa legge ingiusta, disumana, xenofoba e razzista. Siamo contro la deportazione di massa perchè sappiamo dove vengono respinte le migliaia e migliaia di disperati: nei “campi” della Libia di Gheddfi. Siamo per la chiusura delle carceri etniche chiamate CIE.

Intanto migliaia di migranti vivono in condizioni di clandestinità, per la gioia di datori di lavoro senza scrupoli. Così vengono “usati” per campagne sicuritarie, mentre la stragrande maggioranza lavora nelle fabbriche, nell'edilizia, nelle scuole, nei campi e infine nelle case degli italiani.
Dobbiamo lottare fianco a fianco, migranti e italiani, per determinare che la crisi venga pagata da chi l’ha creata e non dalle classi sociali più deboli. E per impedire che la politica delle destre continui ad imbarbarire il nostro paese.

La Federazione Provinciale di Alessandria del PRC

Rifiuti, Vandone straparla e condanna Alessandria all'arretratezza

“Le dichiarazioni dell’Assessore alessandrino Vandone durante un dibattito consiliare sulla gestione dei rifiuti – dice Alberto Deambrogio, cons. reg. PRC-SE – sono irresponsabili, ridicole e testimoniano della volontà dell’amministrazione di centro destra di condannare la città all’arretratezza in questo campo”.

“E’ sconcertante che Vandone – continua Deambrogio – se la prenda con la Regione per nascondere le inadempienze di Alessandria. Vandone dovrebbe sapere che la legge è uguale per tutti e impone limiti chiari come ad esempio il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata. Alessandria decide invece di fare la scelta sbagliata, vecchia, incapibile di non lavorare alla riduzione dei rifiuti e a una loro differenziazione tramite efficaci sistemi di raccolta e trattamento. Se i dati della provincia, resi noti in questi giorni, sono incoraggianti certo non potranno avere l’aiuto per il futuro dalla città capoluogo”.

“Vandone e la sua maggioranza – continua ancora Deambrogio – non tirino in ballo la Regione per nascondere i loro miseri fallimenti, che intendono testardamente perpetuare: di fronte ai cittadini alessandrini essi portano la responsabilità di chi se ne frega bellamente di norme, limiti, azioni positive portate avanti virtuosamente da moltissimi comuni piemontesi”.

“La Regione deve fare la sua parte e per quanto ci riguarda – conclude Deambrogio – lavoreremo a una programmazione che, a partire dalla fotografia della situazione attuale e dalle proiezioni future, imponga un ulteriore passo in avanti sul terreno della riduzione, differenziazione, del riciclo e del recupero di materia. Tutto ciò è assolutamente possibile escludendo ulteriori impianti di incenerimento, certo se tutti si comportassero come vuole l’ineffabile Vandone sarebbe davvero un disastro, un salto all’indietro e nel buio per ambiente e cittadini”


Alberto Deamborgio, Consigliere Regionale PRC-SE

Ancora in piazza per il diritto allo studio e contro la crisi!

La Federazione della Sinistra di Alternativa di Casale Monf. ritorna davanti alle scuole e in piazza per rivendicare un vero diritto allo studio e misure efficaci contro la crisi in atto.

Gli appuntamenti sono fissati per venerdì 2 ottobre al mercato di Piazza Castello dalle ore 9.00 alle ore 12 in cui saranno distribuiti materiali su crisi economica, stop ai licenziamenti e richiesta di aumento di salari, pensioni e ammortizzatori sociali e per sabato 3 ottobre presso l’Istituto per ragionieri e geometri “Leardi” alle ore 7.30 con una distribuzione di materiali critici sulle riforme Gelmini, per il rilancio di una scuola di qualità per docenti, alunni e famiglie.


Federazione Sinistra Alternativa di Casale Monferrato

Il centro destra non faccia finta di niente!

Il Partito della Rifondazione Comunista di Alessandria, considerata la situazione in cui si è venuto a collocare il Presidente del Consiglio Comunale Maurizio Grassano, ritiene inevitabile e dovuto richiedere le sue immediate dimissioni. La questione, ormai da tempo in discussione, inerente i compensi faraonici del Presidente Grassano (240.000 Euro annui), non poteva che sfociare, come è effettivamente avvenuto, in un percorso giudiziario. Sebbene Grassano continui a sostenere che tali rimborsi fossero legittimi, non si può tuttavia considerare altrettanto legittimo il fatto che, come emerso dai rilievi operati dalla Guardia di Finanza, l'azienda di cui lui risultava direttore generale ammettesse il versamento delle ritenute fiscali sui suddetti compensi. Grassano avrebbe dovuto ricoprire un ruolo di grande responsabilità nella propria azienda, come del resto si evince dall'entità degli stipendi che questa gli avrebbe meritatamente versato. Tale posizione avrebbe dovuto consentirgli di avere una visione particolareggiata di tutto quanto accadeva nell'ambito dell'azienda stessa: come poteva sfuggire alla sua attenzione il versamento delle proprie ritenute?
Un'ulteriore domanda va rivolta al Sindaco Piercarlo Fabbio. Com'è possibile che, in una situazione di crisi quale la presente, il Sindaco non abbia rilevato come eccessiva – per quanto giustificata come lecita – la spesa necessaria a mantenere nel ruolo di Presidente del Consiglio Comunale un profilo “costoso” come quello di Grassano, a discapito di un qualsiasi altro, che sarebbe risultato ben più “economico”? Non si può non osservare come i tagli alla spesa vengano operati su qualsiasi capitolo, ad eccezione di quelli appannaggio di una ristretta “casta”. Cogliamo l'occasione per chiedere lumi al Sindaco Fabbio circa la compatibilità fra i due ruoli esercitati dall'Assessore alle politiche economiche Luciano Vandone che, al momento della sua nomina, ricopriva anche il ruolo di membro del CDA della Cassa di risparmio di Alessandria.


Il circolo di Alessandria del Partito della Rifondazione Comunista

martedì 29 settembre 2009

NUOVO OSPEDALE DI ALESSANDRIA, IL COMUNE RIVEDA LA STRATEGIA PER IL NUOVO SITO

“Siamo fortemente preoccupati per il futuro del nuovo ospedale di Alessandria – dicono Alberto . Deambrogio, Consigliere regionale, Gianni Naggi, Segretario della Federazione Prc di Alessandria e Giorgio Barberis, Consigliere Comunale Prc di Alessandria -. La nostra preoccupazione deriva dal fatto che la testardaggine dell’amministrazione comunale di Alessandria che ha prodotto l’indicazione di un solo sito dà oggi i suoi primi frutti avvelenati”.

“Non noi, ma un rapporto di un’apposita commissione tecnica che deve valutare ogni aspetto relativo alla costruzione del nuovo ospedale – continuano i tre - ha fatto emergere i seguenti gravissimi problemi relativi all’attuale sito: notevole distanza dall’attuale presidio Borsalino che renderà necessario lo spostamento di 48 posti letto per il terzo livello; lontananza dalla sede dell’elisoccorso con necessità di costruire una nuova area difficile da realizzare e con aggravio di costi; presenza di falda acquifera superficiale che impedirebbe la dislocazione sotterranea di alcune funzioni come la tecnologia con emissione di radiazioni e per i servizi diagnostici centralizzati; presenza di un elettrodotto che andrebbe interrato o deviato con incremento di costi; estrema difficoltà dei collegamenti viari; interferenze con interventi già pianificati di attività logistica che porterebbero a fenomeni di inquinamento ambientale ed acustico negativi per il nuovo ospedale”.

“La Regione – concludono Deambrogio, Naggi e Barberis - ha già stanziato 2,5 milioni per lo studio di fattibilità del nuovo ospedale, ma non si potrà muovere un passo in avanti finché non sarà risolto il tema del sito dove costruirlo. L’amministrazione comunale e il sindaco in modo particolare hanno svolto in questi mesi un ruolo più da direttori di azienda sanitaria con continue richieste riguardanti i contenuti del nuovo ospedale che non da pianificatori territoriali così come dovrebbe essere. Molte altre amministrazioni comunali hanno fornito studi comparativi tra diverse aree che hanno permesso scelte razionali in cui collocare le nuove strutture ospedaliere. Chiediamo dunque al sindaco e all’amministrazione comunale di non perdere più tempo e di procedere senza indugi a una radicale ridiscussione dell’attuale sito per arrivare, sulla base di dati scientifici e attraverso un percorso trasparente, all’individuazione di nuove aree possibili per la costruzione del nuovo ospedale di Alessandria”.

Alberto Deambrogio, Consigliere Regionale PRC-SE

Gianni Naggi, Segretario della federazione del PRC di Alessandria

Giorgio Barberis, Consigliere comunale PRC

lunedì 28 settembre 2009

Per Rifondazione Comunista una sede più sobria e vicina alla gente

Rifondazione Comunista di Alessandria e provincia ha cambiato sede. E’ anche un’occasione per riprendere un cammino più coerente col progetto che ci ha visti nascere diciotto anni fa.

Rifondare un progetto comunista anticapitalista, per abolire le guerre, ridare dignità al lavoro e parità di diritti a tutti gli esseri umani. Per favorire un nuovo Modello di sviluppo che abbia al centro un grande processo di “demercificazione” del pianeta.


Per questo lanciamo la proposta di realizzare una Federazione della Sinistra d'Alternativa con l'obiettivo di rompere la fase che ha visto solo continue rotture nella forza della sinistra per avviare un percorso di aggregazione sulla base di contenuti condivisi che coivolgano: lavoratori sfruttati e precari, persone private dei diritti più essenziale come casa, istruzione, lavoro, salute, diritti civili laici, immigrati vessati.


Parleremo di queste cose in occasione dell’inaugurazione della nuova Federazione del PRC in via Mazzini 102, in Alessandria, venerdì 2 ottobre alle ore 18. Seguirà il dibattito a partire dalle 19 circa presso “L'Isola Ritrovata”, Via Santa Maria di Castello 8 Alessandria.


Interverrà il compagno Paolo Ferrero segretario nazionale del PRC


Prima del dibattito avrà luogo un rinfresco che ci permetterà di tacitare l’appetito serale. Hanno già garantito la partecipazione anche comapgni in rappresentanza del PdCI, interverranno rappresentanti dei sindacati metalmeccanici e di base, del movimento antirazzista, del mondo ambientalista, per i diritti civili.

Per la Federazione di Alessandria, Gianni Naggi


giovedì 24 settembre 2009

Conferenza Stampa sulla realizzazione del nuovo Ospedale di Alessandria. Lunedì 28 Settembre alle 11.30

In merito alla ricollocazione della struttura ospedaliera di Alessandria, Rifondazione Comunista ritiene urgente definire con chiarezza la nuova collocazione sulla base di criteri organizzativi che garantiscano funzionalità ed efficienza rispondenti alle esigenze dei cittadini.

La proposta finora avanzata dalla Giunta Comunale, secondo il PRC non risponde a tali requisiti.

E’ urgente affrontare tale complessa e importante questione coinvolgendo la popolazione, prima diretta interessata alla funzionalità dell’opera, e gli operatori che debbono garantirne la migliore funzionalità.

Rifondazione comunista intende avviare un approfondito dibattito con proposte concrete a partire dalla Conferenza Stampa convocata per lunedì 28 settembre alle ore 11,30 presso la propria Federazione provinciale, in via Mazzini 102, Alessandria.

Tutti gli operatori dell’Informazione sono invitati.

La Federazione Provinciale di Alessandria del PRC

COMUNICATO STAMPA: Officine Meccaniche Cerutti di Casale Monf.; serve il contratto di solidarietà.

“Il prossimo 28 settembre – dice Alberto Deambrogio, cons. reg. PRC-SE – si terrà un tavolo di confronto decisivo per il futuro delle Officine Meccaniche Cerutti di Casale e, in modo particolare, si dovrà rendere chiaro il destino delle maestranze, che da tempo si trovano in condizioni precarie e senza sicurezza per il loro impiego”.

“Da sempre la Cerutti – continua Deambrogio - rappresenta un luogo centrale nella produzione industriale di qualità nella zona monferrina e anche a livello nazionale, ma oggi sempre di più si fa fatica a leggere le strategie future dell’azienda all’interno della crisi complessiva. Questa indeterminatezza non può essere scaricata sulle spalle dei lavoratori e delle lavoratrici, che in assenza di prospettive vedono rapidamente esaurirsi il periodo di cassa integrazione ordinaria per dicembre”.

“La proposta che viene dal sindacato metalmeccanico – continua ancora Deambrogio – e cioè quella di aprire un contratto di solidarietà capace di dare un minimo di respiro a chi vive del proprio lavoro è assolutamente condivisibile e ragionevole. Lo è anche perché permetterebbe una seria discussione capace di far emergere le vere intenzioni dell’azienda rispetto al suo futuro industriale”.

“Con la situazione di crisi diffusa su tutto il territorio – conclude Deambrogio -, che vede ad esempio tutto il settore del freddo arrancare, non è proprio possibile cedere ulteriori spazi alla distruzione di posti di lavoro. Per essere chiari, se dal tavolo del 28 dovesse venire una chiusura dell’azienda bisognerebbe pensare immediatamente a una mobilitazione larga e determinata per impedire un salto nel buio per centinaia di lavoratori e lavoratrici”.


Alberto Deambrogio, Consigliere Regionale PRC-SE

mercoledì 23 settembre 2009

AN (PDL) ai sondaggi d'umore.

E alquanto originale ciò che ha in programma di fare il gruppo consigliare di AN,cioè di “prendere contatto diretto con i cittadini amministrati,al fine di stimolare la partecipazione di questi alle decisioni dell'amministrazione comunale”.

Fare queste iniziative dopo che l'amministrazione comunale ha proceduto ad:

- Alienare buona parte del patrimonio comunale.

- Vendere le farmacie comunali.

- Programmare la vendita della casa di riposo Basile

- Intraprendere opere stradali discutibili.

- Demolire il ponte “Cittadella”.

- Elargire super compensi al presidente del consiglio comunale.

- Consentire ad un assessore di dare incarichi di consulenza alla propria moglie.

L'unica cosa possibile, che emergerebbe da un sondaggio di popolo, sarebbe di ingaggiare Vanna Marchi per procedere in televendita a fare fuori quello che resta del patrimonio comunale.

Ma come mai non si è andato a chiedere prima ai cittadini se era il caso di procedere nelle sopracitate operazioni? Forse per il motivo che l'indirizzo dato dal potere economico locale era prevalente su l'umore di popolo? Giocare il ruolo della parte buona e ricettiva della maggioranza, quando poi in sala consigliare, il consigliere Bocchio fa interventi da “Pasdaran” a sostegno delle scelte della giunta, ed accusa sempre in modo pesante le opposizioni di non capire, di osare contestare certe decisioni, per poi proporsi ai cittadini come quello che vuole intervenire a favore della modifica sulla viabilità nella zona ponte Tiziano-Spalto Borgoglio. Lui però è CONNIVENTE con la responsabilità della maggioranza di aver demolito il ponte cittadella ed aver causato questa situazione. Maconi non può assumere un ruolo, verso l'esterno del “Palazzo”, di estraneazione dal ruolo della maggioranza se continua a ricevere incarichi e nomine a fronte della sua attività di sostegno al governo cittadino. Tortorici non può fare finta di nulla sul fatto che molte decisioni della giunta non sono passate attraverso una discussione nelle circoscrizioni, assemblee che hanno il fine di “tastare” l'umore zona per zona, sopratutto per il caso della decisione del sito del nuovo ospedale, volata alta sulle teste dei cittadini e delle assemblee di zona.

Ed ora si vorrebbero fare i gazebo per tastare umori e ricevere consigli. Su che cosa?

Per qual motivo tenere un gruppo consigliare separato dal PDL se siete un partito unico?

Per mantenere viva un'identità storica distinta,o per ricevere un finanziamento in più come gruppo separato? Saluti a pugno chiuso.

Massimo Orero segretario del Circolo del Partito della Rifondazione Comunista di Alessandria

martedì 22 settembre 2009

FEDERAZIONE SINISTRA ALTERNATIVA CASALE MONF.: LA CRISI STA FINENDO? NON CE NE SIAMO ACCORTI. SABATO 26 SETTEMBRE PRESIDIO IN PIAZZA MAZZINI

“La crisi sta finendo, parola di Silvio Berlusconi. Peccato che dice la federazione della Sinistra Alternativa di Casale Monf. - noi non ce siamo accorti e con noi migliaia di persone e famiglie in città e in provincia. La condizione materiale di chi perde il lavoro, è precario o in cassa integrazione continua ad essere drammatica”.

“Bastano alcuni dati generali – continua la federazione - per capire che questa è l’effettiva fotografia sociale, checchè ne dica il Presidente del Consiglio: in Piemonte la cassa integrazione ordinaria è quasi raddoppiata in tre mesi, il 28% della cassa ordinaria nel settore metalmeccanico è in Piemonte, il 33% nel settore tessile, le domande di cassa integrazione in deroga sono passate da 1500 del 2008 a 4500 nei primi sei mesi del 2009. In Italia vi sono 800.000 cassaintegrati, il Piemonte da solo totalizza il 20% del monte ore. Non meno di 15.000 lavoratori sono passati da millecinquecento a settecento euro al mese

Sabato a partire dalle ore 16.00 - continua ancora la federazione – saremo in piazza Mazzini con un presidio volantinaggio per chiedere: il blocco dei licenziamenti, l’estensione degli ammortizzatori sociali, la difesa del contratto nazionale contro l’idea di gabbie salariali, l’aumento del potere d’acquisto per stipendi e pensioni, l’aumento a 50 milioni di euro (oggi ne sono disponibili 15) del fondo regionale per il sostegno al reddito di cassintegrati e lavoratori in mobilità, la creazione di un fondo provinciale per cassintegrati e lavoratori in mobilità da coordinare a quello regionale, accordi tra enti locali e distribuzione commerciale per arrivare a pacchetti di beni di prima necessità a prezzi controllati, dilazionamento mutui e ratei di cessione del 5° dello stipendio”.

“Sempre sabatoconclude la federazione – saremo davanti all’Istituto Lanza, in via Facino Cane alle ore 7.30, per continuare la mobilitazione e i volantinaggi sulle cosiddette riforme portate avanti dalla Ministra Gelmini”.


Federazione della Sinistra Alternativa Casale Monf. (Via Lanza 116, Casale Monf.)

giovedì 17 settembre 2009

Kabul, cordoglio alle famiglie dei soldati italiani. Ritirare subito le truppe

Dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc-Se

Alle famiglie delle vittime dell'attentato che ha subito un mezzo militare dell'Esercito italiano a Kabul va tutta alla nostra piena solidarietà, il nostro profondo cordoglio e un abbraccio forte, però non possiamo esimerci dal notare come la presenza del contingente militare italiano in Afghanistan è frutto e figlia di una scelta politica e strategica, oltre che militare, assurda e sbagliata.

Le truppe italiane vanno ritirate subito. Peraltro, anche la giustificazione della loro presenza con la necessità di garantire lo svoglimennto di elezioni libere e democratiche, in Afghanistan, è stata del tutto vana e inutile, come dimostrano ed hanno denunciato i colossali brogli subiti dalle opposizioni al governo Karzai, denunce fatte da tutti gli osservatori internazionali, da quelli dell'Onu a quelli dell'Unione Europea. Il governo karzai è un governo fantoccio, succube alla politica statunitense, e odiato dai suoi stessi cittadini.
L'amministrazione Obama, se vuole davvero dare il segno del cambiamento, dall'era Bush, anche in politica estera, sgomberi l'Afghanistan dalle sue truppe, convinca gli alleati occidentali a fare lo stesso e garantisca all'Onu la possibilità di dare il via a una vera, seria e reale conferenza di pace, che va fatta con tutti, anche con i nemici talebani. L'Italia assecondi questo progetto, e torni ad avere un filo di credibilità internazionale, ordinando l'immediato rientro a casa dei nostri soldati.

Ufficio stampa Prc-SE

Quale piano economico ha l’amministrazione comunale di Alessandria?

Al suo insediamento l’attuale amministrazione si proponeva come il governo cittadino mirato alla trasparenza e al rilancio della città. L’assessore Luciano Vandone dava velocemente dimostrazione di quello che sarebbe stato il suo piano economico per Alessandria. Con la strada trovatasi già aperta dalla precedente giunta Scagni, ha proceduto a tappe forzate alla dismissione delle municipalizzate ed all’alienazione degli immobili comunali. Prima le farmacie comunali, “travasate” dall’Aspal alla nuova società Farmal, poi aggiudicate con battuta d’asta all’unico acquirente presentatosi, cedendogli l’80% delle quote, il 20% resta sotto il controllo comunale (in forza di questa quota di controllo pubblico, l’amministrazione è in grado oggi di relazionare come sta andando il primo esperimento cessione di una municipalizzata?). Dopo le farmacie si è rivolta subito l’attenzione all’Aristor ed alla casa di riposo Basile, nel frattempo si procedeva a mettere sul mercato anche gli immobili comunali. Come agenzia immobiliare, “cessioni attività ed immobili”, l’assessorato di Vandone è molto operativo.

Passiamo agli investimenti. Pur lamentando casse magre, l’amministrazione alessandrina è propensa alle grandi (e spesso inutili) opere. Dopo aver demolito il ponte Cittadella (uno dei pochi simboli storici della città), si prospetta in un futuro, prossimo o remoto, un nuovo “mega” ponte, già progettato da tempo dall’allora sindaco in carica Francesca Calvo. Quindi che serva o no, si tratta di un aperitivo già pagato che anche se non si ha voglia si beve. Dopo l’aperitivo però resta da pagare il nuovo ponte, ma quanto?

Gli Alessandrini, nel frattempo, aspettano fiduciosi il ritorno ad una viabilità normale. Il ponte Cittadella è stato demolito non considerando minimamente i vari studi tecnici che dimostravano l’inutilità dell’abbattimento, se nel contempo non viene risolto il problema della massa d’acqua che arrivano in città dal Tanaro e dai suoi affluenti. Si è “volato” sopra il vincolo dei beni culturali, ma soprattutto si è volato sopra il ponte in elicottero con il sottosegretario Bertolaso, che senza la minima documentazione ha sentenziato che il “tappo” andava eliminato. La protezione civile è il passepartout per tutte le porte, con ampia disponibilità di uomini, attrezzature, mezzi di ogni genere e finanziamenti. A parte la “sentenza di morte” per il ponte Cittadella, la protezione civile si è occupata di un eventuale piano di intervento in caso di un incidente chimico nell’area di Spinetta? E se esiste un piano (e ci auguriamo che esista), non sarebbe utile illustrarlo alla popolazione ed a tutti i livelli istituzionali (consiglio comunale, consiglio circoscrizionale) ? Per fare in modo che tutti sappiano cosa fare in caso di bisogno (auguriamoci mai!).

Arriviamo all’arredo urbano. Si prospetta di cambiare i lampioni di tipo “ rivierasco” di via Cavour, ma già che ci siamo si pensa anche di rifare tutta la via , rifatta da poco ed ancora in buone condizioni, probabilmente non c’è altro modo di investire delle risorse. I lavori di C.so Acqui sono notevolmente in ritardo, la memoria torna indietro a Via Mazzini, molto spesso vi è continuità operativa tra giunte diverse, in quanto spesso i tecnici sono gli stessi. In una situazione economica drammatica (volgente al tragico), come quella attuale, con la perdita di potere d’acquisto di stipendi e pensioni, con il commercio in caduta libera, la disoccupazione, l’amministrazione comunale non pensa che sia il caso di dedicare parte delle risorse economiche a disposizione al sostegno delle fasce di popolazione più deboli?

In un prospettato federalismo, dove si auspicherebbe che le risorse locali dovrebbero essere usate localmente, bisognerebbe dedicarne una parte al disagio sociale (in costante aumento), senza aspettare “Mamma Roma” (se si vuole essere coerenti). Bisognerebbe sostenere economicamente coloro che vivono situazioni di disagio e dare fiducia alla grande massa di cittadini dei “1000 euro” al mese (che devono bastare per tutto). Affinché questa parte della popolazione non perda la fiducia nelle istituzioni e nell’esercizio del loro diritto di voto. Per paradosso qualcuno potrebbe pensare che per risolvere i propri problemi potrebbe candidarsi alla prossima tornata elettorale, in modo da poter aspirare al posto di presidente del consiglio comunale, vista la lauta retribuzione.

Saluti a pugno chiuso.

Il circolo di Alessandria del Partito della Rifondazione Comunista.