lunedì 30 novembre 2009

Congresso straordinario PRC Casale Monf.: Beppe Bruno eletto segretario. Priorità: crisi e costruzione Federazione Sinistra

Si è svolto venerdì 27 novembre il congresso straordinario del Circolo di Rifondazione Comunista di Casale Monferrato. L’appuntamento è stato costruito come passaggio verso il congresso straordinario della federazione provinciale, che si è svolto domenica 29 novembre eleggendo Simone Subrero come nuovo segretario federarale.

A casale, invece, gli iscritti e le iscritte, hanno designato Beppe Bruno quale nuovo segretario del Circolo. Bruno, operaio presso l’azienda COSMO di Casale, ha svolto nel recente passato il ruolo di consigliere comunale, nonché capogruppo per Rifondazione Comunista. Il nuovo segretario succede ad Alessandro Merenda, che per lunghi anni ha lavorato nella tessitura dei rapporti politici, delle lotte e delle iniziative in ambito casalese. A lui è andato il ringraziamento di tutte le compagne e i compagni del circolo.

Al congresso casalese si è discusso anche di priorità su cui agire sin da subito. In particolare si è deciso di continuare nella campagna, già avviata da settimane in città per far emergere problemi e proposte collegati alla crisi economica e sociale così evidente anche nel casalese. In secondo luogo si è confermato l’impegno nella costruzione della Federazione della Sinistra come spazio pubblico federato in cui far agire comunisti, socialisti, movimenti altermondialisti, singole persone che non si rassegnano alla deriva di una sinistra sempre più incapace di presentarsi come soggetto autonomo ed efficace sul terreno sociale. Di queste cose si è parlato anche con alcuni esponenti di Sinistra Casalese, esperienza che Rifondazione Comunista intende ancora valorizzare attraverso il suo apporto di idee e di iniziative.

Il circolo del Partito della Rifondazione Comunista di Casale Monferrato

La nuova segreteria della federazione di Rifondazione Comunista di Alessandria

Il congresso straordinario della federazione provinciale di Alessandria del Partito della Rifondazione ha eletto il nuovo Comitato Politico Federale che ha designato come Segretario il Compagno Simone Subrero del circolo di Ovada.

Questi i nomi delle compagne e dei compagni sottoposti dal segretario alla decisione del Comitato Politico, insieme agli incarichi principali:
  • Stefano Barbieri del circolo di Alessandria: Sindacato e politica europea
  • Daniela Cauli del circolo di Tortona: Ambiente e politiche sociali
  • Giampiero Dorato del circolo di Pontecurone: Organizzazione
  • Massimo Lorusso del circolo di Alessandria: Scuola, Università e movimenti della sinistra
  • Filippo Orlando del circolo di Novi Ligure: Lavoro e Servizi
Il comitato politico ha confermato Vincenzo Santoro del circolo di Alessandria nella carica di tesoriere del partito.



sabato 28 novembre 2009

Congresso straordinario della Federazione Provinciale di Alessandria del PRC

Domenica 29 novembre, presso la Sala Marchegiani alla Camera del Lavoro di Alessandria, dalle ore 9,15 alle ore 15, avrà luogo il Congresso straordinario della Federazione Provinciale di Alessandria del Partito della Rifondazione Comunista.
Per riprendere il percorso, quello del Progetto della Rifondazione Comunista, dopo una fase accidentata.

In un momento in cui la politica liberista e la cultura di destra sembrano prevalere, in una fase di grave crisi economica, sociale, ecologica e morale, riteniamo che il nostro “riprendere la strada” significhi contemporaneamente rafforzare la nostra presenza fra la gente e lavorare insieme per ricomporre una sinistra sempre più frammentata.


mercoledì 25 novembre 2009

Caso Kovacic. Se il lavoro e i lavoratori non sono scorie debbono oggi riprendere la parola. Serve una vertenza generale.

“La nota vicenda che vede come protagonista involontario Renato Kovacic – dice Alberto Deambrogio – sta andando oltre la pur penosa volontà dichiarata, da parte di un’azienda municipalizzata, di licenziare un dipendente gravemente ammalato”.
“La solidarietà diffusa nei confronti di Kovacic espressa nei giorni scorsi da molti – continua Deambrogio – non riesce a cancellare un contesto di piombo in cui ad Alessandria si è deciso di relegare il lavoro: lavoro come scoria, lavoratori come escrescenza di quella scoria. In un Paese dove la gente si odia, dove una guerra civile strisciante ha sdoganato il peggio del ‘cattivismo’, ad Alessandria non si scherza, magari si pagano centinaia di migliaia di euro consulenti per mirabolanti piani strategici di sviluppo, ma si lasciano lavoratori in crisi assolutamente soli, si snobbano totalmente le loro rappresentanze sindacali se non per chiedere ridicole fideiussioni per occupazione di suolo pubblico”.
“Bisogna sapere che questo è il brodo di coltura – continua ancora Deambrogio – in cui la storia recente di Kovacic si colloca. Se è così allora occorre riflettere su un salto di qualità complessivo da parte della politica e della società civile su tutto il territorio. Non basta una manifestazione, pur sacrosanta, di solidarietà, ma occorre costruire una vertenza generale, perché il caso di Renato Kovacic possa subito trovare soluzione e, allo stesso tempo, si accendano davvero i riflettori sulle persone che lavorano, temono di perdere il loro posto, o già l’hanno perso. Serve, insomma, discontinuità rispetto alle logiche difensive.”.
“Contribuire a ridare la dignità al lavoratore Kovacic oggi – conclude deambrogio – deve dunque servire ad annullare il senso di deprivazione complessiva di tutti i lavoratori e le lavoratrici della provincia. Saperlo fare significherà anche capire quale spazio quel mondo rivendica ancora per se”.

Alberto Deambrogio, Consigliere Regionale PRC-SE

martedì 24 novembre 2009

Per qualcuno è solo "la questione Kovacic" per Kovacic è una questione di vita....

Piena solidarietà e sostegno da parte del Partito dei Comunisti Italiani e del Circolo del Partito della Rifondazione Comunista di Alessandria a Renato Kovacic, dipendente ARISTOR licenziato, reintegrato, ri-licenziato ed umiliato dall’Azienda e da questa Amministrazione Comunale di centro–destra incapace di umanità e legalità.
Questa mattina il Compagno Kovacic, insieme ai rappresentanti sindacali, ha preso parte ad un incontro svoltosi presso l’ispettorato del lavoro di Alessandria, al quale hanno presenziato anche in rappresentanza dell’Aristor il Direttore Dott. Paolo Ansaldi e l’Avv. Traverso.
Non si è giunti ad una soluzione, o quanto meno non si è voluta raggiungere. Il Direttore dell’Azienda Municipalizzata ha ribadito il fatto di aver applicato il contratto di lavoro, non essendo a conoscenza dei problemi di salute del lavoratore, o meglio, dell’ex lavoratore.
A noi interessa sapere che ruolo svolge il direttore dell’Aristor se non è nemmeno a conoscenza del fatto che uno dei suoi dipendenti, assente per malattia grave, per parecchio tempo è stato impossibilitato al lavoro. Come può “non sapere” con tutto il clamore nato dopo il primo licenziamento e poi reintegro, bastava leggesse i giornali di allora, oppure sarebbe stato sufficiente ne avesse parlato con il Sindaco, informato, come tutta la città ormai crediamo, delle condizioni di salute del Compagno Kovacic. A noi sorge un forte dubbio: che ci siano altre motivazioni? Che la parola “Comunista” faccia così tanta paura a questa amministrazione? Che il Compagno Kovacic, impegnato in lotte per il diritto del lavoro, della dignità e dell’uguaglianza, si sia fatto qualche nemico di troppo? O semplicemente che il sindaco Fabbio abbia affidato un ruolo tanto importante ad una persona non in grado di svolgere questa funzione? Il Sindaco ha dimostrato, ed il caso “Grassano” ne è un altro esempio, di non essere molto afferrato nella scelta delle risorse umane che lo affiancano nell’amministrazione di questa città.

Federazione della Sinistra di Alternativa Anticapitalista.
Partito dei Comunisti Italiani
Circolo del Partito della Rifondazione Comunista di Alessandria

domenica 22 novembre 2009

sabato 21 novembre 2009

Mozione del "Sindaco" sulla sfiducia a Grassano, atto di sganciamento dalle proprie responsabilità

La questione Grassano, giunti a questo punto, è senza dubbio di difficile gestione da parte del sindaco Fabbio e dalla sua giunta. Piercarlo Fabbio, come più volte abbiamo rimarcato, ha una grossa responsabilità nella degenerazione della situazione. Egli non può certo stralciare la sua posizione da quella di Grassano semplicemente presentando una mozione di sfiducia nei confronti del medesimo,ribadendo a gran tono al consiglio comunale che quella è la mozione del sindaco. Questo è un sovvertimento dei ruoli, l'assemblea comunale piuttosto dovrebbe porre alla giunta la presa d'atto della situazione,ormai non più sostenibile. Maggioranza ed Opposizioni hanno un ruolo comune in questa fase, cioè di essere nel loro insieme l'assemblea comunale, il consiglio comunale, che ha investito Maurizio Grassano della carica di suo presidente, e solo da loro deve essere proposta la cessazione del rapporto fiduciario con lui. Se questa situazione viene posta dai banchi della giunta è una prevaricazione del Consiglio Comunale. Quando in precedenza erano state avanzate le richieste di dimissioni da parte di due capigruppo la cosa era del tutto naturale, erano voci provenienti dai banchi consiliari, non da quelli del governo cittadino, a cui attribuiamo un grossa responsabilità di ciò che si è venuto a creare. Possono esservi una o più mozioni di sfiducia verso il Presidente del Consiglio comunale di Alessandria, ma non devono essere del Sindaco, il quale, ricordiamo, in data 09 febbraio 2009 sosteneva che con le dimissioni del Grassano dal posto di lavoro riteneva conclusa la vicenda. Bene!
E oggi 19 Novembre 2009 a che punto ritiene che sia la vicenda Grassano? Al punto che ritiene di creare una mozione di sfiducia “del Sindaco” per uscire dalla situazione critica in cui si trova, sperando,o programmando,un soccorso dalle quinte colonne di turno,o di carriera,tra i banchi delle opposizioni.
Saluti a pugno chiuso.

Federazione della Sinistra di Alternativa Anticapitalista
Partito della Rifondazione Comunista: Circolo di Alessandria
Partito dei Comunisti Italiani: Circolo di Alessandria

venerdì 20 novembre 2009

Il nuovo ospedale di Alessandria, alcune immagini della serata di dibattito

Alcune immagini della serata di discussione pubblica sul nuovo ospedale di Alessandria organizzata dal Partito della Rifondazione Comunista e dal Partito dei Comunisti Italiani
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giovedì 12 novembre 2009

BORSALINO DAY, si vedono i risultati degli investimenti regionali. Solo il comune di Alessandria lavora per renderli inutili.

“Sabato prossimo, 14 novembre – dice Alberto Deambrogio, cons. reg. PRC-SE – si terrà ad Alessandria il Borsalino Day a cui parteciperanno la Presidente della Regione Bresso, l’Assessora alla Salute Artesio, il Presidente della Fondazione CRAL Taverna, mentre il dottor Petrozzino svolgerà una relazione sull’attività dell’importante centro di riabilitazione”.
“Voglio ricordare in questa occasione – continua Deambrogio – che oltre ai 12 milioni di euro messi a disposizione da Borsalino 2000 Fondazione CRAL, sul Borsalino la Regione Piemonte ha investito 2 milioni di euro per dotazioni tecnologiche e spende circa 8 milioni l’anno per la sua gestione: uno sforzo davvero significativo”.
“Credo che nella giornata di sabato – continua ancora Deambrogio – emergeranno chiaramente i risultati positivi di questa linea d’intervento e si vedrà come i cittadini della provincia di Alessandria possano sempre più trovare nel Centro un ottimo servizio per la riabilitazione di livello. D’altro canto gli stessi dati sulla mobilità passiva dimostrano come si stia invertendo il trend negativo verso le regioni vicine”.
“Spero che questi dati – conclude deambrogio – facciano una volta di più meditare l’Amministrazione comunale di Alessandria, che, con l’ubicazione del nuovo ospedale in zona Cristo, mette in seria difficoltà lo sforzo fatto sul Borsalino. La notevole distanza tra i due presidi renderà pressoché impossibile un governo clinico integrato, nonchè necessario lo spostamento di 48 posti letto per il terzo livello”.

Alberto Deambrogio, Consigliere Regionale PRC-SE

ARISTOR, un altro risultato della strategia della giunta Fabbio

Solo qualche anno fa nessuno avrebbe potuto pensare che dei dipendenti di una municipalizzata sarebbero stati licenziati a causa della cancellazione della posizione lavorativa. Le scissioni in vari rami delle aziende partecipate, i giochi conseguenti sul loro destino ai privati, hanno portato al dissolvimento di ciò che era il tessuto del patrimonio municipale. Il direttore dell'Aristor Paolo Ansaldi, dopo aver messo in mobilità tredici dipendenti per “soppressione del posto di lavoro”, ha pensato bene di licenziare anche un altro lavoratore, che dopo assenze forzate a causa di una patologia, che non era un raffreddore, non può permettersi di infortunarsi sul lavoro, ne tanto meno sentirsi male alla notifica del licenziamento, perché ciò pare non provocare nessuna reazione di umanità in chi è ben disposto a lasciare quattordici persone senza risorse.
Le risorse al sig.Ansaldi arrivano però doppie, come direttore dell'Aristor e come capo di gabinetto del sindaco Fabbio. Di questa situazione, come di altre, se ne deve fare carico l'intera giunta cittadina, che ha voluto seguire la strategia economica dettata dall'assessore Luciano Vandone, eminenza grigia del governo cittadino. Qualche giorno fa, durante un'assemblea organizzata dai commercianti, i membri della giunta presenti hanno dichiarato che le loro scelte sono tutte collegiali.
Quindi anche ciò che ne può conseguire va diviso in eque responsabilità. Si trovi una soluzione dignitosa per i lavoratori Aristor e per l'Azienda stessa, che contempli anche il cambio di direttore.
Saluti a pugno chiuso.

Federazione della Sinistra di Alternativa Anticapitalista
Partito della Rifondazione Comunista: Circolo di Alessandria

Partito dei Comunisti Italiani: Circolo di Alessandria

mercoledì 11 novembre 2009

NUOVO OSPEDALE AD ALESSANDRIA. Dove? Come? Quando? Con quali costi?

Una serata di discussione pubblica sul nuovo ospedale di Alessandria, il cui sito di prossima costruzione è stato deciso in piena solitudine dalla Giunta comunale del capoluogo, nonostante il sito medesimo sia assai problematico da molti punti di vista.

Serve una discussione pubblica in città.

Ne discutiamo con:
Giorgio BARBERIS- Cons. Com. PRC-SE AL
Silvana TIBERTI - Segr. Camera del Lavoro AL
Alberto DEAMBROGIO - Cons. reg. PRC-SE
Vincenzo VERSACE - segr. PdCI AL

Coordina
Claudio CESARONI - medico, circolo PRC-SE AL

Organizza
Federazione della Sinistra alternativa
Federazioni PRC-SE, PdCI AL

lunedì 2 novembre 2009

Il nuovo ospedale di Alessandria, Botta chiede di credere, obbedire, combattere. Il comune non può chiedere atti di fede sul sito

“In una recente esternazione – dice Alberto Deambrogio, cons. reg. PRC-SE – il consigliere PDL Marco Botta invita la Regione a non fare melina sul nuovo ospedale per Alessandria. Con il suo fido scudiero Bocchio dice sostanzialmente che proprio la Regione non sta mandando avanti gli atti necessari, mentre l’amministrazione di Alessandria ha già da tempo deciso il sito giusto per il presidio: la zona Cristo. Su questo non si devono, sempre secondo gli esponenti PDL, porre questioni, è la miglior soluzione, punto e basta”.
“Insomma – continua Deambrogio – i cittadini e la Regione si devono adattare a una sorta di credere, obbedire, combattere, che magari piacerà tanto a Botta & c., ma che poco ha a che fare con una scelta razionale del sito. Ricordo che non siamo più nel ventennio e, soprattutto, che la zona prescelta al Cristo ha una serie di seri problemi, che Botta bellamente fa finta di non conoscere. E invece, dalle riunioni tecniche dei soggetti interessati al progetto, è chiaramente emerso che le difficoltà sono enormi: notevole distanza dall’attuale presidio Borsalino che renderà necessario lo spostamento di 48 posti letto per il terzo livello; lontananza dalla sede dell’elisoccorso con necessità di costruire una nuova area difficile da realizzare e con aggravio di costi; presenza di falda acquifera superficiale che impedirebbe la dislocazione sotterranea di alcune funzioni come la tecnologia con emissione di radiazioni e per i servizi diagnostici centralizzati; presenza di un elettrodotto che andrebbe interrato o deviato con incremento di costi; estrema difficoltà dei collegamenti viari; interferenze con interventi già pianificati di attività logistica che porterebbero a fenomeni di inquinamento ambientale ed acustico negativi per il nuovo ospedale. E’ la Regione che fa melina, o è il Comune che propone un’area che costa moltissimo e richiederebbe ulteriori costi aggiuntivi per essere resa idonea? Perché il Sindaco non si preoccupa, per esempio, di valorizzare, dopo attento e discusso studio, le aree su cui insistono gli edifici dell’attuale ospedale invece di chiedere un inutile aggravio di spesa di danaro pubblico alla Regione?”.
“Le risorse per l’ospedale nuovo – continua ancora Deambrogio – ci sono a partire dai 2.500.000 euro messi a disposizione per lo studio di fattibilità, fermo esattamente perché l’area del Cristo ha i problemi sopra esposti. Botta ricordi infine che anche i finanziamenti statali dell’ex art. 20 continuano a essere erogati e, quindi, potranno essere dedicati al nuovo ospedale mano a mano che essi saranno effettivamente spendibili. Singolare, poi, il fatto che Botta e Bocchio chiedano una valorizzazione del Borsalino. Forse non sanno quanti investimenti sono stati fatti su quella struttura, che sta dimostrando di essere in grado di intervenire efficacemente persino nell’inversione della mobilità passiva verso altre regioni. Con la soluzione del nuovo ospedale al Cristo, come vorrebbero Botta, Bocchio e Fabbio, il Borsalino sarebbe davvero in difficoltà. Salterebbe il coordinamento clinico garantito dalla vicinanza con il nuovo nosocomio e di risulta ci sarebbe una forte componente della produttività ospedaliera che dovrebbe essere riversata per compensare questa errata scelta organizzativa”.
“Infine, invito Botta e Bocchio – conclude deambrogio – non solo a dismettere il fez e l’atteggiamento fideistico a cui ci vorrebbero condurre, ma anche a dismettere la condotta ‘santommasesca’ per quanto riguarda la nuova PET. Stiano tranquilli, potranno presto ‘ficcare il naso’ nei primi giorni di dicembre, quando appunto la PET sarà inaugurata. Basta quindi con il noioso e reiterato disco rotto della Regione che non vuole la tecnologia ad Alessandria, se polemica politica deve essere, scelgano, per favore, altri obiettivi”.

Alberto Deambrogio, Consigliere Regionale PRC-SE