domenica 28 febbraio 2010
sabato 27 febbraio 2010
Volantinaggio della Federazione della Sinistra alle stazioni F.S. per denunciare ancora una volta lo scandalo delle Ferrovie Italiane
La Federazione della Sinistra del Piemonte e della Liguria, nei giorni che vanno dal 25 febbraio al 5 marzo saranno davanti a molte stazioni ferroviarie per ricordare con i propri volantini le cause dei molti disagi che stanno colpendo i viaggiatori, a partire da pendolari e studenti.
Le principali cause: “In Italia, le Ferrovie impiegano il 95% delle proprie risorse (44 miliardi di euro + gli interessi annui + i miliardi per i nodi ferroviari ora inesistenti) per l’ Alta Velocità, un servizio rivolto al solo 5 % dei passeggeri, mentre circa il 90% degli utenti dei servizi ferroviari viaggiano su tratte brevi o brevissime, costretti su treni sporchi, privi di manutenzione, quasi sempre in ritardo o soppressi.”.
I consiglieri regionali di Rifondazione Comunista hanno chiesto all’Assessorato per i Trasporti i dati riguardanti i disguidi subiti dai trasporti locali in Piemonte nel mese di dicembre 2009. A distanza di 55 giorni dal 31 dicembre, l’Assessorato non avrebbe ancora ricevuto i dati richiesti.
Purtroppo questo ci fa pensare che la situazione non è migliorata: l’anno scorso, in 16 giorni, erano stati soppressi 723 treni di cui appena 195 sostituiti; e a fronte di 10.840 “posti offerti da composizione programmata” ne erano stati decurtati (cioè non forniti) ben 4.858 (il 45%).
Per far fronte a questa situazione, l’Assessorato intende mettere a gara i servizi locali, privatizzandone la gestione. E’ vergognoso che mentre si indebita il paese per costruire la TAV (44 miliardi di euro fino al 2060) si pretenda di privatizzare il servizio locale su cui viaggia quotidianamente il 90% degli utenti.
La Federazione della Sinistra rivendica la necessità di invertire le priorità di spesa: “anzichè sulle TAV Lione-Torino e Terzo Valico (oltre 20 miliardi di euro), si deve investire prima di tutto nei trasporti pendolari e sulle linee esistenti per le merci, nonché sui nodi delle grandi città (Genova, Torino, Milano),...”
Per questo ritiene che: “La lotta degli abitanti della Val di Susa contro la TAV coincida con quella di pendolari, lavoratori e studenti di tutta Italia.”.
Per la Segreteria regionale di Rifondazione Comunista
Gianni Naggi
I consiglieri regionali di Rifondazione Comunista hanno chiesto all’Assessorato per i Trasporti i dati riguardanti i disguidi subiti dai trasporti locali in Piemonte nel mese di dicembre 2009. A distanza di 55 giorni dal 31 dicembre, l’Assessorato non avrebbe ancora ricevuto i dati richiesti.
Purtroppo questo ci fa pensare che la situazione non è migliorata: l’anno scorso, in 16 giorni, erano stati soppressi 723 treni di cui appena 195 sostituiti; e a fronte di 10.840 “posti offerti da composizione programmata” ne erano stati decurtati (cioè non forniti) ben 4.858 (il 45%).
Per far fronte a questa situazione, l’Assessorato intende mettere a gara i servizi locali, privatizzandone la gestione. E’ vergognoso che mentre si indebita il paese per costruire la TAV (44 miliardi di euro fino al 2060) si pretenda di privatizzare il servizio locale su cui viaggia quotidianamente il 90% degli utenti.
La Federazione della Sinistra rivendica la necessità di invertire le priorità di spesa: “anzichè sulle TAV Lione-Torino e Terzo Valico (oltre 20 miliardi di euro), si deve investire prima di tutto nei trasporti pendolari e sulle linee esistenti per le merci, nonché sui nodi delle grandi città (Genova, Torino, Milano),...”
Per questo ritiene che: “La lotta degli abitanti della Val di Susa contro la TAV coincida con quella di pendolari, lavoratori e studenti di tutta Italia.”.
Per la Segreteria regionale di Rifondazione Comunista
Gianni Naggi
venerdì 26 febbraio 2010
Il coraggio del pettirosso
Desidero aprire questo intervento prendendo a prestito la narrativa intelligente di Maurizio Maggiani, citando dal: “Coraggio del pettirosso ". Non resteremo a guardare riparati dalle fronde, sfideremo i falchi . Non con il ceco coraggio dell’ incoscienza ,ma piuttosto con la consapevolezza del bisogno di dignità e di rispetto dovuto alle classi più bistrattate e buggerate sino ad ora da promesse vane e interessate. Dettate da inconcludenti ed egocentriche ambizioni personali .Non resteremo a guardare annuendo passivamente in attesa delle briciole, ci faremo carico di essere cassa di risonanza di tutti quei cittadini senza voce ( pettirossi ) e a Valenza ve ne sono molti, e molti purtroppo ne arriveranno ancora e sono i più disparati: pensionati,dipendenti pubblici,cassaintegrati del’artigianato,piccoli o addirittura ex artigiani, piccoli commercianti,giovani dal futuro a progetto, (di chi e su cosa però non si capisce bene), cooperative sociali a nodo scorsoio che dovrebbero arrossire solo per l’abuso del aggettivo “sociale”, lavoratori usa e getta, precari perpetui che urlano in silenzio nel timore dell’ ignoranza poi che avvalersi di un sostegno sindacale reale compromette (La possibilità di una nuova occupazione ). Le crisi o recessioni sono la manna dei lestofanti, vortici viziosi dettati dal bisogno di chi fatica per pagare un affitto, magari regolare solo al 70%, se non totalmente in nero, a distinti signori/e che lamentano in lacrime i danni della crisi. Per non parlare di coloro, che convinti di avere tra le mani una professione acquisita in anni di sacrifici e dedizione all’artigianato orafo,si ritrovano, o cassaintegrati in deroga , (senza sapere quando la medesima verrà retribuita e spesso sulla base di una busta paga fasulla), o addirittura disoccupati a dover affrontare proposte di lavoro (sopravvivenza) da aziende ,che pur usufruendo della cassa integrazione , ricercano manualità in nero , remunerata a 3’50 /4 euro all’ora. Parafrasando: “se non sei tu è un altro , sai quanta gente mi chiede di poter lavorare adesso? Cittadini valenzani che di punto in bianco si ritrovano pressoché nell’impossibilità di onerare i propri impegni ( dalle bollette alla mensa scolastica , la retta della casa di riposo, il progetto di costituire una famiglia , accedere ad un mutuo ; per una casa , per un’attività , per il futuro di un figlio ). Certo, siamo consapevoli di non avere ricette da sciamani. Vorremmo costruire una municipalità che rilanci , si riappropri e difenda i servizi rivolti ai cittadini, valorizzandone il patrimonio COMUNE e applicando i fondamenti di una politica sociale che trasversalmente attraversi le basi dei valori cattolici, come quelli della sinistra di classe .Magari con uno sguardo alla legalità : nei cantieri ,nelle cooperative,nelle esternalizzazioni dei servizi. Creando una rete di sussidiarietà e di meritocrazia coinvolgendo: sindacati, associazioni di categoria, il volontariato ecc…. Ma anche di “sicurezza”con: l’Ispettorato del Lavoro, la Guardia di Finanza,l’ufficio delle imposte . Fa paura vero, eppure non si dovrebbe temere la richiesta di legalità , già so che sarà definita impopolare questa dichiarazione, ma che volete, anche noi sentiamo un forte bisogno di sicurezza e coloro che sfruttano i lavoratori ,aggirano il fisco denunciando incredibili quanto palesemente false dichiarazioni dei redditi , palesandosi poi con l’arroganza di chi sa che non verrà sanzionato, bè, costoro altro non sono che fuorilegge e noi sentiamo un gran bisogno di sicurezza!
Cordiali saluti
Massimo Pastore: coordinatore PRC Valenza
Cordiali saluti
Massimo Pastore: coordinatore PRC Valenza
giovedì 25 febbraio 2010
ELEZIONE REGIONALI: I candidati della FEDERAZIONE DELLA SINISTRA ad Alessandria
ALBERTO DEAMBROGIO
Nato il 15 maggio 1966 a Casale Monferrato (AL) .
Laureato in Scienze politiche. Inizia ad occuparsi di politica alla fine degli anni '80 nei movimenti di base (Laboratorio per l'Alternativa e Appello per Casale). Nel 1995 aderisce a Rifondazione Comunista e ne diventa il Segretario provinciale nel 1998. Oltre all’attività nel partito, continua ad impegnarsi nei movimenti contro la guerra ed il neoliberismo, partecipando a lotte territoriali per la salute, la salvaguardia ambientale, i diritti dei lavoratori, contro il razzismo e per la pace. È stato segretario regionale del PRC dal 2003 al novembre 2008.
Nelle elezioni 2005 è stato eletto perla prima volta in Consiglio regionale (quota proporzionale), nella circoscrizione di Alessandria, con 1.146 voti di preferenza.
ADRIANO ICARDI
Nato a Ricaldone (AL) il 10.11.1941
Residente a Aqui Terme (AL)
Laureato in Lettere e Filoso fia.
Insegnante di italiano-latino-storia.
E’ stato: Sindaco di Acqui Terme
Assessore alla Cultura e Presidente del Consiglio della Provincia di Alessandria.
Senatore della Repubblica.
DARIO GEMMA
Dario Gemma, nasce ad Alessandria nel giugno del ’56 da una famiglia antifascista e com unista.
Condivide fin da giovanissimo la passione per la politica del padre Enzio (Comandante partigiano, Segretario della C.G.I.L. di Alessandria, poi segret. della Federazione del PCI ed attuale Presidente onorario dell’ANPI): nel 1969 si iscrive alla Federazione Giovanile Comunista Italiana.
Dal 1977 al 1980 è segret. cittadino della F.G.C.I. e dall’80, iscrittosi al P.C.I., diventa dirigente locale e poi prov. fino allo scioglimento del Partito Comunista.
Sceglie di organizzare Rifondazione Comunista ad Alessandria e viene eletto come primo segr. prov. del Partito fino al ’93; poi ne diviene Presidente, fino al ‘97.
In questi anni viene eletto nelle amministrative del 1990 e del 1993 come cons. com. ad Al.
Tornerà a iscriversi a Rifondazione Comunista nel 2006, partecipando all’attività di partito, come Presid. della commis. di controllo.
Appassionato da sempre di scacchi, partecipa all’attività dei circoli scacchistici della provincia: lo scorso anno si è classificato primo nei suoi punteggi di fascia ai Campionati Italiani e a quelli Europei del gioco semilampo.
PALMA ROSALIA GIANSANTE detta LIA
N ata a Brindisi il 11.04.1954 Residente a Ticineto (AL)
Sono impegnata attivamente da dieci anni in politica, e da quattro anni sono segretaria cittadina del Partito dei Comunisti italiani. Da Quattro anni faccio parte del Federale Provinciale del P.d.C.I. .
Già Presid ente del Laboratorio per il Dialogo tra le Culture, un associazione di volontariato attiva nel campo dell’integrazione degli stranieri presenti nel territorio cittadino.
Ho svolto fino ad ora il mio ruolo nell’ambito politico con passione ed impegno, senza mai tuttavia ricoprire incarichi istituzionali .
In questo momento di particolare criticità politica e sociale, ho avvertito la necessità di dare il mio contributo politico in una maniera più incisiva, candidandomi alle elezioni regionali; voglio fare la mia parte, con tutta me stessa, affinché qualcosa cambi, e che cambi in meglio, per tutti.
FRANCESCO MORO
Laureato in Scienze politiche. Inizia ad occuparsi di politica alla fine degli anni '80 nei movimenti di base (Laboratorio per l'Alternativa e Appello per Casale). Nel 1995 aderisce a Rifondazione Comunista e ne diventa il Segretario provinciale nel 1998. Oltre all’attività nel partito, continua ad impegnarsi nei movimenti contro la guerra ed il neoliberismo, partecipando a lotte territoriali per la salute, la salvaguardia ambientale, i diritti dei lavoratori, contro il razzismo e per la pace. È stato segretario regionale del PRC dal 2003 al novembre 2008.
Nelle elezioni 2005 è stato eletto perla prima volta in Consiglio regionale (quota proporzionale), nella circoscrizione di Alessandria, con 1.146 voti di preferenza.
ADRIANO ICARDI
Nato a Ricaldone (AL) il 10.11.1941
Residente a Aqui Terme (AL)
Laureato in Lettere e Filoso fia.
Insegnante di italiano-latino-storia.
E’ stato: Sindaco di Acqui Terme
Assessore alla Cultura e Presidente del Consiglio della Provincia di Alessandria.
Senatore della Repubblica.
DARIO GEMMA
Dario Gemma, nasce ad Alessandria nel giugno del ’56 da una famiglia antifascista e com unista.
Condivide fin da giovanissimo la passione per la politica del padre Enzio (Comandante partigiano, Segretario della C.G.I.L. di Alessandria, poi segret. della Federazione del PCI ed attuale Presidente onorario dell’ANPI): nel 1969 si iscrive alla Federazione Giovanile Comunista Italiana.
Dal 1977 al 1980 è segret. cittadino della F.G.C.I. e dall’80, iscrittosi al P.C.I., diventa dirigente locale e poi prov. fino allo scioglimento del Partito Comunista.
Sceglie di organizzare Rifondazione Comunista ad Alessandria e viene eletto come primo segr. prov. del Partito fino al ’93; poi ne diviene Presidente, fino al ‘97.
In questi anni viene eletto nelle amministrative del 1990 e del 1993 come cons. com. ad Al.
Tornerà a iscriversi a Rifondazione Comunista nel 2006, partecipando all’attività di partito, come Presid. della commis. di controllo.
Appassionato da sempre di scacchi, partecipa all’attività dei circoli scacchistici della provincia: lo scorso anno si è classificato primo nei suoi punteggi di fascia ai Campionati Italiani e a quelli Europei del gioco semilampo.
PALMA ROSALIA GIANSANTE detta LIA
N ata a Brindisi il 11.04.1954 Residente a Ticineto (AL)
Sono impegnata attivamente da dieci anni in politica, e da quattro anni sono segretaria cittadina del Partito dei Comunisti italiani. Da Quattro anni faccio parte del Federale Provinciale del P.d.C.I. .
Già Presid ente del Laboratorio per il Dialogo tra le Culture, un associazione di volontariato attiva nel campo dell’integrazione degli stranieri presenti nel territorio cittadino.
Ho svolto fino ad ora il mio ruolo nell’ambito politico con passione ed impegno, senza mai tuttavia ricoprire incarichi istituzionali .
In questo momento di particolare criticità politica e sociale, ho avvertito la necessità di dare il mio contributo politico in una maniera più incisiva, candidandomi alle elezioni regionali; voglio fare la mia parte, con tutta me stessa, affinché qualcosa cambi, e che cambi in meglio, per tutti.
FRANCESCO MORO
Nato a Bergamasco (AL) il 08/0 8/1947
Dipendente Amministrazione Provinciale di Alessandria (Assessorato Ambiente)
- Iscritto alla FGCI dal 1964 al 1968
- Iscritto al PCI dal 1968
- Funzionario della Federazione PCI di Alessandria con responsabilità della Commissione Agraria e responsabile delle entrate ordinarie della federazione.
Segretario della Com missione Federale di Controllo
Nel 1991 al Congresso di Scioglimento dell'ex PCI ha votato la mozione 3 (contrario allo scioglimento del Partito). Nello stesso anno ha parte cipato alla Fondazione della Rifondazione Comunista regionale ad Asti presso la SOMS dei ferrovieri.
Consigliere Regionale dal 1995 - 2000 (nella III Commissione Agricoltura, IV Commissione Sanità, VIII Affari Istituzionali)
Dal Maggio 2009 Consigliere Comunale a Novi Ligure con carica di capo gruppo nella lista Uniti per Novi (Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Sinistra Democratica).
Dipendente Amministrazione Provinciale di Alessandria (Assessorato Ambiente)
- Iscritto alla FGCI dal 1964 al 1968
- Iscritto al PCI dal 1968
- Funzionario della Federazione PCI di Alessandria con responsabilità della Commissione Agraria e responsabile delle entrate ordinarie della federazione.
Segretario della Com missione Federale di Controllo
Nel 1991 al Congresso di Scioglimento dell'ex PCI ha votato la mozione 3 (contrario allo scioglimento del Partito). Nello stesso anno ha parte cipato alla Fondazione della Rifondazione Comunista regionale ad Asti presso la SOMS dei ferrovieri.
Consigliere Regionale dal 1995 - 2000 (nella III Commissione Agricoltura, IV Commissione Sanità, VIII Affari Istituzionali)
Dal Maggio 2009 Consigliere Comunale a Novi Ligure con carica di capo gruppo nella lista Uniti per Novi (Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Sinistra Democratica).
mercoledì 24 febbraio 2010
Adesione delle Federazione della Sinistra allo sciopero dei migranti del primo Marzo.
Come Federazione della Sinistra (PRC-PdCI) e Giovani Comuniste/i di Alessandria aderiamo allo sciopero dei migranti del primo Marzo e al presidio cittadino che si terrà in piazzetta della Lega dalle ore 17.00 alle ore 20.00.
Saremo in piazza perché in Italia, i lavoratori italiani ed immigrati sono trattati come schiavi. Lo sfruttamento e la mancanza di diritti civili esprimono la volontà politica del Governo Berlusconi di discriminare le comunità immigrate.
Migliaia di migranti vivono in condizioni di clandestinità, per la felicità di datori di lavoro senza nessuno scrupolo. I migranti vengono strumentalizzati per campagne sicuritarie, mentre la stragrande maggioranza lavora nelle fabbriche, nell'edilizia, nelle scuole, nei campi e infine nelle case degli italiani.
Dobbiamo lottare fianco a fianco, migranti e italiani, per determinare che la crisi venga pagata da chi l’ha creata e non dalle classi sociali più deboli. E per impedire che la politica delle destre continui ad imbarbarire il nostro paese.
La destra tenta di mettere contro nativi e migranti, lavoratori in nero ed operai, perché se gli oppressi sono divisi fra loro, si rafforzano gli interessi padronali.
Saremo in piazza perché in Italia, i lavoratori italiani ed immigrati sono trattati come schiavi. Lo sfruttamento e la mancanza di diritti civili esprimono la volontà politica del Governo Berlusconi di discriminare le comunità immigrate.
Migliaia di migranti vivono in condizioni di clandestinità, per la felicità di datori di lavoro senza nessuno scrupolo. I migranti vengono strumentalizzati per campagne sicuritarie, mentre la stragrande maggioranza lavora nelle fabbriche, nell'edilizia, nelle scuole, nei campi e infine nelle case degli italiani.
Dobbiamo lottare fianco a fianco, migranti e italiani, per determinare che la crisi venga pagata da chi l’ha creata e non dalle classi sociali più deboli. E per impedire che la politica delle destre continui ad imbarbarire il nostro paese.
La destra tenta di mettere contro nativi e migranti, lavoratori in nero ed operai, perché se gli oppressi sono divisi fra loro, si rafforzano gli interessi padronali.
Federazione della sinistra di Alessandria
Cosa resterà al comune di Alessandria dopo la giunta Fabbio?
Secondo alcuni la “new age”del federalismo avrebbe portato benessere ad ogni campanile, potendo usare nel locale le risorse fiscali ed economiche, tenendole al sicuro da Roma ladrona.
Poco importa se il Presidente del consiglio Silvio Berlusconi,per mantenere una sparata elettorale,è andato a cancellare l'unica imposta a ritorno locale di una certa consistenza già esistente, cioè l'I.C.I.
Aspettando il ritorno economico da parte governativa a copertura del mancato incasso I.C.I., l'amministrazione comunale di Alessandria affina un piano economico veramente unico. Si vende tutto e si fa cassa!!
Dopo le farmacie comunali, l'Aristor, l'esternalizzazione dell'ufficio tributi,l'imminente ed annunciata cessione della casa di riposo Basile,qualche immobile qua e là, siamo arrivati all'Amag e all'Amiu.
Due servizi essenziali ai cittadini, ed alla dignità di questi, l'acqua e l'igiene ambientale sono diritti essenziali,che solo l'ente pubblico può mantenere e garantire in efficienza ed economicità. Il privato significa speculazione e ricerca di lucro a discapito del servizio, e molto spesso anche a discapito dei lavoratori.
Se il Vandonesco piano economico non ritiene strategici il servizio idrico e la raccolta rifiuti,forse i signori consiglieri comunali nel loro insieme,maggioranza ed opposizioni,possono non ritenere strategico l'Assessore Vandone,invitando il sindaco a prenderne atto(a meno da non ritenere strategico anche lui).Questo al fine di non essere ritenuti complici e conniventi, un domani, di chi a portato il Comune di Alessandria a “vendersi i reni” , ed al contempo di lanciarsi in grandi opere d'incognita fine (ponte Meier),sfolgoranti feste e varie smanie di grandezza per illudere i cittadini che “Alessandria è bella “ e tutto va bene.
Il signor Fabbio faccia un bilancio di come ha trovato Alessandria e di cosa è oggi,e cosa purtroppo sarà domani. Il limite è raggiunto basta!
AMAG ed AMIU non si tocchino.
Saluti a pugno chiuso.Poco importa se il Presidente del consiglio Silvio Berlusconi,per mantenere una sparata elettorale,è andato a cancellare l'unica imposta a ritorno locale di una certa consistenza già esistente, cioè l'I.C.I.
Aspettando il ritorno economico da parte governativa a copertura del mancato incasso I.C.I., l'amministrazione comunale di Alessandria affina un piano economico veramente unico. Si vende tutto e si fa cassa!!
Dopo le farmacie comunali, l'Aristor, l'esternalizzazione dell'ufficio tributi,l'imminente ed annunciata cessione della casa di riposo Basile,qualche immobile qua e là, siamo arrivati all'Amag e all'Amiu.
Due servizi essenziali ai cittadini, ed alla dignità di questi, l'acqua e l'igiene ambientale sono diritti essenziali,che solo l'ente pubblico può mantenere e garantire in efficienza ed economicità. Il privato significa speculazione e ricerca di lucro a discapito del servizio, e molto spesso anche a discapito dei lavoratori.
Se il Vandonesco piano economico non ritiene strategici il servizio idrico e la raccolta rifiuti,forse i signori consiglieri comunali nel loro insieme,maggioranza ed opposizioni,possono non ritenere strategico l'Assessore Vandone,invitando il sindaco a prenderne atto(a meno da non ritenere strategico anche lui).Questo al fine di non essere ritenuti complici e conniventi, un domani, di chi a portato il Comune di Alessandria a “vendersi i reni” , ed al contempo di lanciarsi in grandi opere d'incognita fine (ponte Meier),sfolgoranti feste e varie smanie di grandezza per illudere i cittadini che “Alessandria è bella “ e tutto va bene.
Il signor Fabbio faccia un bilancio di come ha trovato Alessandria e di cosa è oggi,e cosa purtroppo sarà domani. Il limite è raggiunto basta!
AMAG ed AMIU non si tocchino.
Massimo Orero: Segretario del circolo PRC di Alessandria
martedì 23 febbraio 2010
I fatti di Milano, prodotto di una strategia molto simile a quella seguita dal sindaco di Alessandria
I tristi accadimenti di Milano dimostrano in maniera inequivocabile quanto siano fallimentari le politiche fatte soltanto di altisonanti proclami securitari del centro- destra. Proclami ai quali non segue nulla, catturato il titolone del giornale, presa la prima pagina del quotidiano, scaldati gli animi della truppa, tutto finisce dove è cominciato e la situazione non muta di una virgola, lasciando che la discriminazione e l’ignoranza continuino a regolare i rapporti tra esseri umani tutti uguali tra loro e divisi soltanto dal Paese di nascita, dal colore della pelle o dalla religione in cui credono. A tutto questo gli eventi di Milano hanno però aggiunto qualcosa: queste destre dai caratteri sempre più palesemente razzisti non hanno neanche il coraggio di assumersi la responsabilità delle loro scelte e delle loro azioni o meglio del loro immobilismo. A partire dal sindaco Moratti, infatti, tutti gli esponenti del PDL e della Lega Nord si sono affrettati ad incolpare le sinistre per quanto avvenuto. Ma per cortesia, non diciamo scempiaggini! Il centro-destra governa ininterrottamente il Comune di Milano da 17 anni, è da poco tornato alla guida della Provincia, governa la Regione Lombardia da 16 anni (15 dei quali con lo stesso presidente, Formigoni, che ora concorre per il quarto mandato) ed infine il centro-destra ha guidato l’Italia per 7 degli ultimi 9 anni. Questi numeri dimostrano in maniera inequivocabile che la situazione che si è venuta a creare nel capoluogo lombardo è figlia solo ed esclusivamente delle politiche del centro-destra, che quindi dovrebbe avere almeno la decenza di fare una seria autocritica e ripartire lungo nuove direttrici. Invece anche in questo caso di adotta la vecchia tattica dello scaricabarile, e visto che questa volta non si può dare la colpa né agli immigrati, che non hanno diritto di voto, né alla magistratura, che quindi giusto per questa volta può non vergognarsi di nulla, allora può andare bene anche la cara vecchia sinistra. Ma ovviamente non si possono fare nomi e cognomi, né si possono citare fatti concreti perché non c’è nulla a sostegno di questa tesi, basta identificare un colpevole, che sia però sufficientemente vago, tirar su il solito polverone e conquistare le copertine dei giornali.
Queste stesse strategie stanno dando gli stessi frutti anche ad Alessandria: le politiche sulla sicurezza di cui tanto di fanno vanto il sindaco Fabbio e la sua giunta in realtà non hanno portato a nessun risultato concreto, ad anzi la situazione è peggiorata nel breve volgere di un anno. Secondo l’autorevole ricerca sull’indice della qualità della vita, redatto annualmente da Il Sole 24 ore, risulta che Alessandria sia scesa dal 69esimo al 78esimo posto tra i capoluoghi di provincia italiani come qualità della vita. Se poi si va a vedere come si classifica la nostra città nelle varie sezioni che compongono il giudizio finale si scopre anche un’altra cosa: nella sezione dedicata alla percezione dell’ordine pubblico da parte della cittadinanza Alessandria scende dal 96esino al 101esimo, con buona pace delle ronde padane, delle telecamere e di tutte le altre trovare escogitate da Fabbio e soci. Anche il nostro caro sindaco sembra essere ormai in piena confusione: per cercare di giustificare questa pesante debacle a La Stampa del 20/12/09 dichiara “…se in un anno gli omicidi passano da 1 a 2 per la statistica significa un 50% in più”. Caro sindaco se gli omicidi passano da 1 a 2 non aumentano del 50% ma del 100%. Sul governo della città non ci siamo, sulla sicurezza men che meno, e anche sulla matematica forse è meglio fare un ripassino!
Le/I Giovani Comuniste/i di Alessandria
lunedì 15 febbraio 2010
Le/I Giovani Comuniste/i della nostra provincia pronti a riprendere il loro cammino
Sabato 13 Febbraio si è tenuta la conferenza delle/dei Giovani Comuniste/i della provincia di Alessandria.
Si è trattato di un momento importante per la ricostruzione dei GC sul nostro territorio, per ripartire a lavorare e a crescere.
Si sono vivacemente discussi i due documenti contrapposti proposti e gli emendamenti, ma sempre in un clima di rispetto e collaborazione che dovrebbe caratterizzare ogni momento della vita, non solo dei GC, ma di tutto il partito della Rifondazione Comunista.
Le/I Giovani Comuniste/i anche nella nostra provincia sono,quindi, pronti a riprendere il loro cammino portando avanti le lotte per una scuola e un’università più equa, per il diritto allo studio, contro il precariato che colpisce soprattutto i giovani, per l’ambiente e la difesa del territorio da speculazioni e cemento, a favore delle lavoratrici e dei lavoratori che stanno pagando il prezzo più alto di questa crisi.
E’ nostra intenzione lavorare come un collettivo aperto verso l’esterno e la società civile, con la volontà di portare un importante contributo al progetto della Rifondazione Comunista.
Le/I Giovani Comuniste/i della provincia di Alessandria.
Si è trattato di un momento importante per la ricostruzione dei GC sul nostro territorio, per ripartire a lavorare e a crescere.
Si sono vivacemente discussi i due documenti contrapposti proposti e gli emendamenti, ma sempre in un clima di rispetto e collaborazione che dovrebbe caratterizzare ogni momento della vita, non solo dei GC, ma di tutto il partito della Rifondazione Comunista.
Le/I Giovani Comuniste/i anche nella nostra provincia sono,quindi, pronti a riprendere il loro cammino portando avanti le lotte per una scuola e un’università più equa, per il diritto allo studio, contro il precariato che colpisce soprattutto i giovani, per l’ambiente e la difesa del territorio da speculazioni e cemento, a favore delle lavoratrici e dei lavoratori che stanno pagando il prezzo più alto di questa crisi.
E’ nostra intenzione lavorare come un collettivo aperto verso l’esterno e la società civile, con la volontà di portare un importante contributo al progetto della Rifondazione Comunista.
Le/I Giovani Comuniste/i della provincia di Alessandria.
giovedì 11 febbraio 2010
Conferenza Giovani Comuniste/i della provincia di Alessandria
“Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo.
Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la vostra forza.
Studiate, perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza.”
A.Gramsci
Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la vostra forza.
Studiate, perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza.”
A.Gramsci
Sabato 13 Febbraio alle ore 15.00 si terrà presso i locali della federazione di Alessandria del Partito della Rifondazione Comunista (Via Mazzini 121) la conferenza provinciale dei Giovani Comuniste/i.
La conferenza provinciale si inserisce nel percorso della IV° Conferenza Nazionale dei Giovani Comuniste/i.
Si tratta di un’importante occasione per riprendere il cammino dei GC nella provincia di Alessandria.
La conferenza provinciale si inserisce nel percorso della IV° Conferenza Nazionale dei Giovani Comuniste/i.
Si tratta di un’importante occasione per riprendere il cammino dei GC nella provincia di Alessandria.
martedì 9 febbraio 2010
Equità e universalità del sistema sanitario.
Incontro con Eleonora Artesio (Assessore Regionale alla Sanità) per un riflessione comune sul sistema sanitario, con i cittadini, i lavoratori della sanità, i sindacati, il mondo dell'associazionismo e i partiti della sinistra.
Martedì 16 febbraio 2010 alle ore 21 presso la Sala Caneva della CGIL di Alessandria, in via Cavour 27
Leggi l'appello su Facebook a difesa dell'equità e dell'universalità del sistema sanitario: cliccando qui
Martedì 16 febbraio 2010 alle ore 21 presso la Sala Caneva della CGIL di Alessandria, in via Cavour 27
Leggi l'appello su Facebook a difesa dell'equità e dell'universalità del sistema sanitario: cliccando qui
venerdì 5 febbraio 2010
giovedì 4 febbraio 2010
LEGGE ANTI-DELOCALIZZAZIONI, IL VOTO DEL PD INSIEME A QUELLI DEL CENTRO-DESTRA AFFOSSA LA LEGGE
Il 2 Febbraio in consiglio regionale, grazie all'astensione al voto del Partito Democratico che ha votato insieme alla PDL (la Lega Nord e l'IDV non hanno partecipato al voto) si è consumato un grave danno alle lavoratrici e ai lavoratori piemontesi così come nei confronti di quelle aziende medie e piccole che resistono con caparbietà ed ingegno alla crisi e che esportano i loro prodotti di eccellenza all'estero, comprendendo il mandato sociale che un'impresa dovrebbe avere. E' stata bocciata infatti la proposta di legge che aveva l'obiettivo di porre precise condizioni alle delocalizzazioni. Le condizioni, molto banalmente, prevedevano che la concessioni di contributi pubblici alle imprese doveva essere vincolata dalla permanenza delle stesse sul nostro territorio. Un tema, questo, di rilevanza nazionale, che affolla i talk show televisivi sui temi del lavoro, e che rappresentano la realtà, con una catena di impietose situazioni in cui versano lavoratori del nostro Paese e del nostro territorio. U n tema dunque, anche per una parte consistente della nostra maggioranza di centrosinistra, buono solo per fare propaganda, esattamente come fa la Lega Nord, con la litania populista sui dazi nei confronti della Cina.
Le aziende in Piemonte, continueranno a spillare denari ai contribuenti, ai cittadini, ai lavoratori che pagano le tasse e allo stesso tempo potranno utilizzare il denaro proveniente dai nostri territori, per aprire altri stabilimenti all'estero, dove la manodopera è disponibile ad un costo inferiore, e lasciare senza risorse e senza lavoro, migliaia di famiglie piemontesi!La Regione Marche, con la stessa maggioranza politica, aveva già approvato nel luglio 2009 una legge simile.
E' assolutamente necessario che, chi si è preso la responsabilità politica di bocciare un intervento legislativo a salvaguardia dei livelli occupazionali piemontesi , spieghi ai cittadini della nostra città e della nostra provincia e alle organizzazioni sindacali ,quali interventi intenda concretamente mettere in atto a sostegno del lavoratori e dei loro salari e soprattutto dica quali interessi intenda rappresentare in futuro. Questa mancanza di chiarezza sui temi del lavoro e del reddito, trascinerà ancora più in basso la capacità della politica di governare i processi in atto, e di dare risposte immediate ai bisogni delle persone. Quello che migliaia di persone, di cittadini chiedono ai rappresentanti del centrosinistra e non, è di dar voce alle loro istanze e di prospettare soluzioni praticabili subito!
Noi abbiamo cercato di fare la nostra tra parte già dal 2007 quando come gruppo consigliare di Rifondazione Comunista, sostenuti dai gruppi regionali di Uniti a sinistra, Sinistra Democratica e PdCI abbiamo presentato questa proposta di legge.
La segreteria provinciale del Partito della Rifondazione Comunista
Le aziende in Piemonte, continueranno a spillare denari ai contribuenti, ai cittadini, ai lavoratori che pagano le tasse e allo stesso tempo potranno utilizzare il denaro proveniente dai nostri territori, per aprire altri stabilimenti all'estero, dove la manodopera è disponibile ad un costo inferiore, e lasciare senza risorse e senza lavoro, migliaia di famiglie piemontesi!La Regione Marche, con la stessa maggioranza politica, aveva già approvato nel luglio 2009 una legge simile.
E' assolutamente necessario che, chi si è preso la responsabilità politica di bocciare un intervento legislativo a salvaguardia dei livelli occupazionali piemontesi , spieghi ai cittadini della nostra città e della nostra provincia e alle organizzazioni sindacali ,quali interventi intenda concretamente mettere in atto a sostegno del lavoratori e dei loro salari e soprattutto dica quali interessi intenda rappresentare in futuro. Questa mancanza di chiarezza sui temi del lavoro e del reddito, trascinerà ancora più in basso la capacità della politica di governare i processi in atto, e di dare risposte immediate ai bisogni delle persone. Quello che migliaia di persone, di cittadini chiedono ai rappresentanti del centrosinistra e non, è di dar voce alle loro istanze e di prospettare soluzioni praticabili subito!
Noi abbiamo cercato di fare la nostra tra parte già dal 2007 quando come gruppo consigliare di Rifondazione Comunista, sostenuti dai gruppi regionali di Uniti a sinistra, Sinistra Democratica e PdCI abbiamo presentato questa proposta di legge.
La segreteria provinciale del Partito della Rifondazione Comunista
lunedì 1 febbraio 2010
Lettera ai Socialisti
Caro vecchio Partito Socialista, cari vecchi Socialisti.
Massimo Orero segretario Partito della Rifondazione Comunista circolo di Alessandria
Nella mia memoria resteranno sempre vivi i ricordi delle discussioni tra i miei due prozii materni, socialisti e mia madre e mio zio comunisti. Le disquisizioni sul fronte popolare del 1948,l e posizioni di contrasto alla Democrazia Cristiana ecc. ecc.
I miei prozii, Ezio e Nino(diminutivo di “Avantino”, così lo chiamò mio bisnonno alla nascita nel 1905), avevano la fierezza di appartenere alla classe operaia,l a militanza,l 'antifascismo, la falce e martello nella bandiera socialista, erano valori irrinunciabili. Ricordo, quando Craxi divenne segretario del P.S.I., le perplessità di quei due vecchi militanti, divenute dopo qualche anno avversione aperta al personaggio. Oggi Ezio ed Avantino baratterebbero una via Craxi con un Largo Almirante in una "mostra scambio” toponomastica? Non credo, anche perchè, ne sarei certo, avrebbero più stima di Almirante che di Craxi. Bettino Craxi era indiscutibilmente un'uomo di grande spessore politico e di grande carattere, era un'uomo politico della prima Repubblica. Andreotti, Fanfani ,Berlinguer, Pajetta, Pertini, Saragat, Moro, Craxi, Almirante erano politici a 360°, non i semiprofessionisti attuali. Craxi fu il distruttore del Partito Socialista italiano nel suo ruolo organico all'interno della sinistra Italiana. Nonostante la forte crescita ellettorale, dovuta a clientelismi ed arruolamenti mercenari nel Partito, il P.S.I. fu svuotato dalla presenza di molti vecchi militanti ed in conseguenza anche di molti valori propri di un partito di sinistra. Ricordo Alessandria come un'isola Lombardiana, cioè della sinistra socialista (non Craxiana), il coraggio di salvaguardare i valori socialisti, in un partito che di socialista ormai aveva solo il nome. Oggi alcuni di quei coraggiosi resistenti socialisti sentono il dovere di garantire un'intitolazione stradale a Craxi. Questo è alquanto singolare. Il piano di riabilitazione del Personaggio viene dalla destra, non vedo come possa farlo proprio un partito di sinistra. Forse perché Craxi fu un capo di governo che proveniva dal Partito Socialista? Anche Benito Mussolini fu capo di governo e proveniva dal Partito Socialista. La questione è puramente di Tipo legale come può un individuo latitante all'estero con a carico una sentenza definitiva (inflittagli in contumacia) per un reato contro lo stato Italiano avere intitolato uno spazio pubblico, finanziato con fondi pubblici, ad opera di ufficiali di stato come il sindaco ed i membri della giunta, quando la controversia è Craxi-Repubblica Italiana? Si vuole allora porre come quarto e superiore grado di giudizio una valutazione politica? Craxi fu senza dubbio faro di riferimento, oltre il Canale di Sicilia, per la nascita di Forza Italia, non per un rinascita di orgoglio socialista. Compagni Socialisti, vi prego, lasciategli il loro eroe.
(N.B. osservare bene il mio Partito che spesso c'è confusione, le posizioni espresse sono comunque personali non del Partito)
Saluti a pugno chiuso.
I miei prozii, Ezio e Nino(diminutivo di “Avantino”, così lo chiamò mio bisnonno alla nascita nel 1905), avevano la fierezza di appartenere alla classe operaia,l a militanza,l 'antifascismo, la falce e martello nella bandiera socialista, erano valori irrinunciabili. Ricordo, quando Craxi divenne segretario del P.S.I., le perplessità di quei due vecchi militanti, divenute dopo qualche anno avversione aperta al personaggio. Oggi Ezio ed Avantino baratterebbero una via Craxi con un Largo Almirante in una "mostra scambio” toponomastica? Non credo, anche perchè, ne sarei certo, avrebbero più stima di Almirante che di Craxi. Bettino Craxi era indiscutibilmente un'uomo di grande spessore politico e di grande carattere, era un'uomo politico della prima Repubblica. Andreotti, Fanfani ,Berlinguer, Pajetta, Pertini, Saragat, Moro, Craxi, Almirante erano politici a 360°, non i semiprofessionisti attuali. Craxi fu il distruttore del Partito Socialista italiano nel suo ruolo organico all'interno della sinistra Italiana. Nonostante la forte crescita ellettorale, dovuta a clientelismi ed arruolamenti mercenari nel Partito, il P.S.I. fu svuotato dalla presenza di molti vecchi militanti ed in conseguenza anche di molti valori propri di un partito di sinistra. Ricordo Alessandria come un'isola Lombardiana, cioè della sinistra socialista (non Craxiana), il coraggio di salvaguardare i valori socialisti, in un partito che di socialista ormai aveva solo il nome. Oggi alcuni di quei coraggiosi resistenti socialisti sentono il dovere di garantire un'intitolazione stradale a Craxi. Questo è alquanto singolare. Il piano di riabilitazione del Personaggio viene dalla destra, non vedo come possa farlo proprio un partito di sinistra. Forse perché Craxi fu un capo di governo che proveniva dal Partito Socialista? Anche Benito Mussolini fu capo di governo e proveniva dal Partito Socialista. La questione è puramente di Tipo legale come può un individuo latitante all'estero con a carico una sentenza definitiva (inflittagli in contumacia) per un reato contro lo stato Italiano avere intitolato uno spazio pubblico, finanziato con fondi pubblici, ad opera di ufficiali di stato come il sindaco ed i membri della giunta, quando la controversia è Craxi-Repubblica Italiana? Si vuole allora porre come quarto e superiore grado di giudizio una valutazione politica? Craxi fu senza dubbio faro di riferimento, oltre il Canale di Sicilia, per la nascita di Forza Italia, non per un rinascita di orgoglio socialista. Compagni Socialisti, vi prego, lasciategli il loro eroe.
(N.B. osservare bene il mio Partito che spesso c'è confusione, le posizioni espresse sono comunque personali non del Partito)
Saluti a pugno chiuso.
Massimo Orero segretario Partito della Rifondazione Comunista circolo di Alessandria
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