La Federazione della Sinistra del Piemonte e della Liguria, nei giorni che vanno dal 25 febbraio al 5 marzo saranno davanti a molte stazioni ferroviarie per ricordare con i propri volantini le cause dei molti disagi che stanno colpendo i viaggiatori, a partire da pendolari e studenti.
Le principali cause: “In Italia, le Ferrovie impiegano il 95% delle proprie risorse (44 miliardi di euro + gli interessi annui + i miliardi per i nodi ferroviari ora inesistenti) per l’ Alta Velocità, un servizio rivolto al solo 5 % dei passeggeri, mentre circa il 90% degli utenti dei servizi ferroviari viaggiano su tratte brevi o brevissime, costretti su treni sporchi, privi di manutenzione, quasi sempre in ritardo o soppressi.”.
I consiglieri regionali di Rifondazione Comunista hanno chiesto all’Assessorato per i Trasporti i dati riguardanti i disguidi subiti dai trasporti locali in Piemonte nel mese di dicembre 2009. A distanza di 55 giorni dal 31 dicembre, l’Assessorato non avrebbe ancora ricevuto i dati richiesti.
Purtroppo questo ci fa pensare che la situazione non è migliorata: l’anno scorso, in 16 giorni, erano stati soppressi 723 treni di cui appena 195 sostituiti; e a fronte di 10.840 “posti offerti da composizione programmata” ne erano stati decurtati (cioè non forniti) ben 4.858 (il 45%).
Per far fronte a questa situazione, l’Assessorato intende mettere a gara i servizi locali, privatizzandone la gestione. E’ vergognoso che mentre si indebita il paese per costruire la TAV (44 miliardi di euro fino al 2060) si pretenda di privatizzare il servizio locale su cui viaggia quotidianamente il 90% degli utenti.
La Federazione della Sinistra rivendica la necessità di invertire le priorità di spesa: “anzichè sulle TAV Lione-Torino e Terzo Valico (oltre 20 miliardi di euro), si deve investire prima di tutto nei trasporti pendolari e sulle linee esistenti per le merci, nonché sui nodi delle grandi città (Genova, Torino, Milano),...”
Per questo ritiene che: “La lotta degli abitanti della Val di Susa contro la TAV coincida con quella di pendolari, lavoratori e studenti di tutta Italia.”.
Per la Segreteria regionale di Rifondazione Comunista
Gianni Naggi
I consiglieri regionali di Rifondazione Comunista hanno chiesto all’Assessorato per i Trasporti i dati riguardanti i disguidi subiti dai trasporti locali in Piemonte nel mese di dicembre 2009. A distanza di 55 giorni dal 31 dicembre, l’Assessorato non avrebbe ancora ricevuto i dati richiesti.
Purtroppo questo ci fa pensare che la situazione non è migliorata: l’anno scorso, in 16 giorni, erano stati soppressi 723 treni di cui appena 195 sostituiti; e a fronte di 10.840 “posti offerti da composizione programmata” ne erano stati decurtati (cioè non forniti) ben 4.858 (il 45%).
Per far fronte a questa situazione, l’Assessorato intende mettere a gara i servizi locali, privatizzandone la gestione. E’ vergognoso che mentre si indebita il paese per costruire la TAV (44 miliardi di euro fino al 2060) si pretenda di privatizzare il servizio locale su cui viaggia quotidianamente il 90% degli utenti.
La Federazione della Sinistra rivendica la necessità di invertire le priorità di spesa: “anzichè sulle TAV Lione-Torino e Terzo Valico (oltre 20 miliardi di euro), si deve investire prima di tutto nei trasporti pendolari e sulle linee esistenti per le merci, nonché sui nodi delle grandi città (Genova, Torino, Milano),...”
Per questo ritiene che: “La lotta degli abitanti della Val di Susa contro la TAV coincida con quella di pendolari, lavoratori e studenti di tutta Italia.”.
Per la Segreteria regionale di Rifondazione Comunista
Gianni Naggi
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