martedì 11 dicembre 2012

Salvaguardare il Bene Pubblico


L'argomento che più hanno sentito le mie orecchie dai tempi delle primarie del centro-sinistra per le elezioni amministrative di Alessandria è stato quello che si andrà incontro a sacrifici, “lacrime e sangue” è stata la definizione più spesso usata durante le riunioni di coalizione prima e di maggioranza in seguito.
Indiscutibilmente la situazione non è facile e non lascia molto spazio di manovra, però non si deve scartare a prescindere ogni strada che possa portare ad esercitare una volontà politica di salvaguardia del Bene Pubblico. Decretare di vendere tutto ciò che resta del patrimonio pubblico, perchè così ci chiede l'esigenza della situazione, i Commissari, le leggi antisociali del governo Monti, o l'Europa, significa darsi degli alibi che possono mascherare una mancanza di progettualità, o di una volontà di non produrla. Vendere ciò che si ha in patrimonio per fare cassa è più semplice che progettare piani industriali per le Aziende partecipate o piani strategici per la città, anche minimali,che aiuterebbero in qualche modo ad uscire da questa situazione, e proiettarsi in un futuro, si spera non lontano, verso una nuova Città, libera da tutti i retaggi del passato fatto di trasversalità e collusioni .
Pensare di risolvere i problemi della macchina comunale e delle Aziende partecipate tagliando gli organici di queste è semplicistico ed eticamente ingiusto, chiedere ed imporre sacrifici ai cittadini ed ai lavoratori mentre girano per la città personaggi che hanno preso rimborsi da capogiro per gratificare professionalità e capacità inesistenti, chi ha affidato consulenze inutili ad amici e congiunti, chi si è magnificato con sfarzi e grandezze del tutto inopportune, ciò è ingiusto.
Se si chiedono sacrifici ai lavoratori, cioè andando a toccare il lavoro che è un diritto Costituzionale in questa Repubblica, bisogna garantirgli il diritto di avere giustizia, ed equità nella presa a carico del sacrificio. Sarebbe un buon segnale porre un tetto di retribuzione ai funzionari e manager pubblici, ciò conforterebbe sicuramente, per esempio un dipendente ASPAL od AMIU, a cui si chiede un sacrificio sui suoi 1000 -1200 euro al mese sapere che si sacrifica anche chi di euro ne percepisce 100.000, o più, all'anno.
L'attuale Maggioranza che guida il Comune di Alessandria ha un compito duro da svolgere, scelte difficili, un forte bisogno di coraggio, ma tutto ciò deve essere affrontato non ascoltando le sirene che fanno sbagliare rotta, ma bensì tenendo saldo il timone e seguire la bussola che gli abitanti ed i lavoratori di Alessandria gli hanno affidato con speranza qualche mese fa.
La Coalizione di Maggioranza non deve comportarsi come un Comitato di salute pubblica, anche perchè è facile in questo modo di operare spianare la strada ai comitati d'affari.

Saluti a pugno chiuso.

Massimo Orero: Segretario del Circolo “Oscar Romero” del Partito della Rifondazione Comunista di Alessandria

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