L'argomento che più hanno sentito le mie
orecchie dai tempi delle primarie del centro-sinistra per le elezioni
amministrative di Alessandria è stato quello che si andrà incontro a sacrifici,
“lacrime e sangue” è stata la definizione più spesso usata durante le riunioni
di coalizione prima e di maggioranza in seguito.
Indiscutibilmente la situazione non è
facile e non lascia molto spazio di manovra, però non si deve scartare a
prescindere ogni strada che possa portare ad esercitare una volontà politica di
salvaguardia del Bene Pubblico. Decretare di vendere tutto ciò che resta del
patrimonio pubblico, perchè così ci chiede l'esigenza della situazione, i
Commissari, le leggi antisociali del governo Monti, o l'Europa, significa darsi
degli alibi che possono mascherare una mancanza di progettualità, o di una
volontà di non produrla. Vendere ciò che si ha in patrimonio per fare cassa è
più semplice che progettare piani industriali per le Aziende partecipate o
piani strategici per la città, anche minimali,che aiuterebbero in qualche modo
ad uscire da questa situazione, e proiettarsi in un futuro, si spera non
lontano, verso una nuova Città, libera da tutti i retaggi del passato fatto di
trasversalità e collusioni .
Pensare di risolvere i problemi della
macchina comunale e delle Aziende partecipate tagliando gli organici di queste
è semplicistico ed eticamente ingiusto, chiedere ed imporre sacrifici ai
cittadini ed ai lavoratori mentre girano per la città personaggi che hanno
preso rimborsi da capogiro per gratificare professionalità e capacità
inesistenti, chi ha affidato consulenze inutili ad amici e congiunti, chi si è
magnificato con sfarzi e grandezze del tutto inopportune, ciò è ingiusto.
Se si chiedono sacrifici ai lavoratori,
cioè andando a toccare il lavoro che è un diritto Costituzionale in questa
Repubblica, bisogna garantirgli il diritto di avere giustizia, ed equità nella
presa a carico del sacrificio. Sarebbe un buon segnale porre un tetto di
retribuzione ai funzionari e manager pubblici, ciò conforterebbe sicuramente,
per esempio un dipendente ASPAL od AMIU, a cui si chiede un sacrificio sui suoi
1000 -1200 euro al mese sapere che si sacrifica anche chi di euro ne percepisce
100.000, o più, all'anno.
L'attuale Maggioranza che guida il
Comune di Alessandria ha un compito duro da svolgere, scelte difficili, un
forte bisogno di coraggio, ma tutto ciò deve essere affrontato non ascoltando
le sirene che fanno sbagliare rotta, ma bensì tenendo saldo il timone e seguire
la bussola che gli abitanti ed i lavoratori di Alessandria gli hanno affidato
con speranza qualche mese fa.
La Coalizione di Maggioranza non deve
comportarsi come un Comitato di salute pubblica, anche perchè è facile in
questo modo di operare spianare la strada ai comitati d'affari.
Saluti a pugno chiuso.
Saluti a pugno chiuso.
Massimo Orero: Segretario del Circolo “Oscar Romero” del Partito della Rifondazione Comunista di Alessandria
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