giovedì 6 dicembre 2012

LA NOSTRA POSIZIONE SUGLI ATTI ANTIPROSTITUZIONE ED ACCOTTONAGGIO

La Corte Costituzionale ha più volte ravvisato che atti come la delibera di giunta sul tema della prostituzione e dell’accattonaggio, realizzano un’indebita invasione dei poteri dei sindaci nel campo della legislazione primaria ed una complessiva mancanza dei presupposti di legge per poter procedere nel senso auspicato dal Sindaco.
Sono oramai a centinaia le ordinanze o gli atti che vorrebbero contrastare il fenomeno della prostituzione (sul tema del cosiddetto “accattonaggio molesto” si sappia che è già punito dal codice penale!) con nessun risultato sul fronte della lotta al racket e nemmeno quello di dare soddisfazione a quei cittadini che legittimamente vivono il disagio di dover convivere con questo questo fenomeno che avviene sul marciapiede di casa. I clienti non vengono intimoriti dalle sanzioni, a cui peraltro potrebbero far ricorso e anzi a causa delle ordinanze pretendono prestazioni ad un prezzo inferiore innescando ulteriori fenomeni di sfruttamento delle donne. Sul fronte poi dei controlli finalizzati alla repressio ne del racket ci sembra di capire che le scarse risorse di cui dispongono i lavoratori della PS non consentano di operare nelle direzione auspicabile. Ogni anno centinaia di prostitute senza nome vengono trovate uccise a volte dopo essere state torturate. Nessuno reclama il loro corpo, eppure sappiamo dai racconti di chi, attraverso le poche misure di protezione messe in atto da Province, Enti Locali ed Associazioni, è riuscita a riscattarsi: sono donne migranti schiave, a volte con dei con figli, ricattate e violentate dalla criminalità organizzata, spesso anche minorenni.
 Come organizzazione politica, non solo aderiamo all’appello della Comunità di San Benedetto circa l’opportunità dell’Amministrazione di confrontarsi prima di prendere decisioni che riguardano la vita delle persone, con quei soggetti che sul territorio già operano sul tema della tratta (il Cissaca, Caritas e la Provincia di Alessandria hanno aderito ad uno specifico progetto). Diversamente si cavalca il disagio dei cittadini senza comunque dare risposte concrete, mettendo l’Amministrazione nella condizione di essere comunque oggetto di critiche da parte dei cittadini.

Il Circolo PRC di Alessandria

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