Ieri abbiamo avuto la grande notizia: sulle rotaie delle FFSS viaggieranno treni privati nella tratta Torino-Milano, gestiti dalla società Arenawais.
Tutti i telegiornali, locali e nazionali hanno dato grande risalto all’evento, con interviste entusiastiche di passeggeri “esploratori” che rilevavano la similitudine fra quel treno e un aereo. Questo conferma quanto temevamo, i treni anziché fare concorrenza alle auto dalle quali siamo invasi, cercano di fare concorrenza agli aerei, come ci hanno più volte raccontato con la Freccia rossa. Del resto il prezzo del biglietto fa davvero ricordare quello di un aereo, anche se è stato poco menzionato, 17 euro da Torino Lingotto a Milano Porta Garibaldi. Poiché si tratta di stazioni periferiche andranno, per la maggioranza dei viaggiatori, aggiunti i 2 biglietti per trasporto cittadino. In tutto 19 euro, quasi esattamente il raddoppio dell’attuale prezzo sui treni di Trenitalia, che è di 9,55 euro. Non abbiamo alcun dubbio che sia più comodo viaggiare su quei treni che su quelli dell’AD Moretti, visto l’attuale stato di abbandono, ma a quale prezzo?!
Naturalmente si fa finta di ignorare che tutte le infrastrutture ferroviarie, a partire dai binari sono pagate e mantenute con le tasse dei cittadini ed in particolare di quei tanti pendolari che vi viaggiano sopra, visto che a pagarle sono per l’85% i lavoratori. Derubati due volte: la prima, pagando un servizio pubblico, attraverso la fiscalità, che fa sempre più schifo; la seconda, per ottenere un servizio decente, riempiendo le tasche di Montezemolo and Company.
A questo si aggiunge la solerzia con cui l’Assessora (o preferirà essere chiamata Assessore Bonino) ha stabilito che per far parte di un qualsiasi Comitato di pendolari che voglia rivendicare qualcosa dovrà costituirsi presso un notaio e fornire il nome di tutti gli aderenti. Schedati come allo stadio?
Sarà ora di dire a questi signori e signore che siamo stufi di essere sfruttati e maltrattati? Noi pensiamo di Sì.
Gianni Naggi: Responsabile Ambiente e Beni Comuni del PRC Piemonte
Naturalmente si fa finta di ignorare che tutte le infrastrutture ferroviarie, a partire dai binari sono pagate e mantenute con le tasse dei cittadini ed in particolare di quei tanti pendolari che vi viaggiano sopra, visto che a pagarle sono per l’85% i lavoratori. Derubati due volte: la prima, pagando un servizio pubblico, attraverso la fiscalità, che fa sempre più schifo; la seconda, per ottenere un servizio decente, riempiendo le tasche di Montezemolo and Company.
A questo si aggiunge la solerzia con cui l’Assessora (o preferirà essere chiamata Assessore Bonino) ha stabilito che per far parte di un qualsiasi Comitato di pendolari che voglia rivendicare qualcosa dovrà costituirsi presso un notaio e fornire il nome di tutti gli aderenti. Schedati come allo stadio?
Sarà ora di dire a questi signori e signore che siamo stufi di essere sfruttati e maltrattati? Noi pensiamo di Sì.
Gianni Naggi: Responsabile Ambiente e Beni Comuni del PRC Piemonte
ottimo articolo.
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