In prossimità della scadenza elettorale di Marzo inerente alle elezioni regionali, il nostro partito si trova nuovamente a fare delle scelte riguardo ad eventuali alleanze con il centro-sinistra, in particolare con il PD, o proseguire in percorso autonomo, se vengono a mancare presupposti base per un percorso comune. Questa volta si aggiunge una variabile nella scienza matematica delle alleanze, l'UDC. La messa sul mercato dell'UDC da parte di Casini ha creato un nuovo possibile scenario per chi vuol vedere nell'eterno alibi del contrasto a Berlusconi un sempre pronto trampolino di lancio per un'avventura da premier. Per bocca di Casini, e anche da quelle di esponenti del centro-sinistra e della sinistra antagonista è stato citato a ricordo il CLN, il Comitato di Liberazione Nazionale che fronteggiò con dignità e successo i nazi-fascisti. Berlusconi ed il suo governo sono senza discussione il peggio che ci sia per la nostra repubblica, e di riflesso tutti i suoi referenti regione per regione, e vanno contrastati progettualmente al meglio. Se il progetto di contrasto deve prevedere la costituzione di un CLN, ebbene un requisito fondamentale per essere membri di questo era logicamente essere Partigiani. Ma come si ci può proporre Partigiani a Torino per la tornata elettorale regionale ed essere “Repubblichini” in innumerevoli Consigli Comunali o Provinciali, o come in prospettiva avverrà lo schieramento per le regionali nel Lazio.
L'UDC deve fare una scelta chiara, uscire da tutte le maggioranze di centro-destra per essere membro credibile di una coalizione di contrasto al PDL. Questa è la condizione base per cominciare a sviluppare un confronto,logicamente ciò non significa che al seguito non debba poi avvenire una discussione sulle scelte programmatiche, lo spauracchio Berlusconi può fare accettare alcune cose, ma non tutte.
L'UDC deve fare una scelta chiara, uscire da tutte le maggioranze di centro-destra per essere membro credibile di una coalizione di contrasto al PDL. Questa è la condizione base per cominciare a sviluppare un confronto,logicamente ciò non significa che al seguito non debba poi avvenire una discussione sulle scelte programmatiche, lo spauracchio Berlusconi può fare accettare alcune cose, ma non tutte.
Massimo Orero: segretario del circolo di Alessandria del Partito della Rifondazione Comunista
Nessun commento:
Posta un commento