domenica 25 novembre 2012

Raccolta firme referendum lavoro e pensioni



Continua la raccolta firme di Rifondazione Comunista e della Federazione della Sinistra per promuovere i referendum sul lavoro e sulle pensioni, che ci vede impegnati con i nostri banchetti in tutte le piazze del nostro paese.
Con i referendum sul lavoro ci proponiamo di restituire allo Statuto dei Lavoratori l'articolo 18 nella versione originaria, per rispettare i principi della Costituzione e rendere esigibili le decisioni della magistratura. La nozione giuridica secondo la quale nessuno può essere licenziato senza giusta causa e giustificato motivo deve essere ripristinata. Perché un'ingiustizia praticata ad uno è un'ingiustizia verso tutti. Non si tratta dunque di un problema di quantità numeriche, bensì di giustizia sociale.
Intendiamo , inoltre,  con il referendum sull'articolo 8 abolire le manomissioni e ristabilire la certezza dei diritti previsti e conquistati dal contratto nazionale. A parità di condizioni, vanno pretese regole generali che valgano per tutti i lavoratori di un settore e ovunque sul territorio nazionale. Alla contrattazione aziendale va restituito il giusto valore: ossia deve 'accompagnare' l'andamento dell'impresa - garantendo eventualmente tutele aggiuntive ai suoi dipendenti -, contrattare l'organizzazione del lavoro, l'articolazione degli orari e dei turni nell'ambito e nei limiti previsti dal contratto nazionale.
Con i referendum sulle pensioni invece vogliamo abrogare la riforma pensionistica voluta dal governo Monti e dal ministro Fornero, limitando a 62 anni l’aumento dell’età per la pensione di vecchiaia delle lavoratrici dipendenti, abrogando gli  ulteriori aumenti dell’età pensionabile, che la portano fino a 67 anni nel 2021. Analogamente per le lavoratrici autonome resta il solo aumento a 63 anni.
Chiediamo, inoltre, che venga abrogato l’innalzamento legato all’aspettativa di vita che  avrebbe portato il requisito contributivo a oltre 44 anni nel 2027, che vengano eliminate l e penalizzazioni per chi con i 41 anni di contributi, va in pensione prima dei 62  anni di età e che per i lavoratori e le lavoratrici dipendenti con almeno 35 anni di contributi, vengono ripristinate le  quote della legge 243/2004 (che riguarda i lavori usuranti), la cui soppressione è una delle principali iniquità della “riforma”.
In questo modo si ripristina nella sostanza il sistema previdenziale precedente alla riforma, eliminando le principali iniquità ed intervenendo alla radice sul dramma delle lavoratrici e dei  lavoratori “esodati”.
Il circolo di Alessandria rimarrà aperto per chiunque volesse firmare per questi importanti quesiti referendari
Martedì 27: la mattina dalle 9 alle 11 e il pomeriggio dalle 14 alle 16
Mercoledì 28: la mattina dalle 9 alle 11, il pomeriggio dalle 14 alle 16 e la sera dalle 18 alle 20
Giovedì 29 alla mattina dalle 9 alle 11 e la sera dalle 18 alle 20.

Il Partito della Rifondazione Comunista di Alessandria.

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