Continua la raccolta firme di Rifondazione Comunista e della Federazione della Sinistra per promuovere i referendum sul lavoro e sulle pensioni, che ci vede impegnati con i nostri banchetti in tutte le piazze del nostro paese.
Con i referendum sul lavoro ci proponiamo di restituire
allo Statuto dei Lavoratori l'articolo 18 nella versione originaria, per
rispettare i principi della Costituzione e rendere esigibili le decisioni della
magistratura. La nozione giuridica secondo la quale nessuno può essere
licenziato senza giusta causa e giustificato motivo deve essere ripristinata.
Perché un'ingiustizia praticata ad uno è un'ingiustizia verso tutti. Non si
tratta dunque di un problema di quantità numeriche, bensì di giustizia sociale.
Intendiamo , inoltre,
con il referendum sull'articolo 8 abolire le manomissioni e ristabilire
la certezza dei diritti previsti e conquistati dal contratto nazionale. A
parità di condizioni, vanno pretese regole generali che valgano per tutti i
lavoratori di un settore e ovunque sul territorio nazionale. Alla
contrattazione aziendale va restituito il giusto valore: ossia deve
'accompagnare' l'andamento dell'impresa - garantendo eventualmente tutele
aggiuntive ai suoi dipendenti -, contrattare l'organizzazione del lavoro,
l'articolazione degli orari e dei turni nell'ambito e nei limiti previsti dal
contratto nazionale.
Con i referendum sulle pensioni invece vogliamo abrogare la
riforma pensionistica voluta dal governo Monti e dal ministro Fornero, limitando
a 62 anni l’aumento dell’età per la pensione di vecchiaia delle lavoratrici
dipendenti, abrogando gli ulteriori
aumenti dell’età pensionabile, che la portano fino a 67 anni nel
2021. Analogamente per le lavoratrici autonome resta il solo aumento a 63 anni.
Chiediamo, inoltre, che venga abrogato l’innalzamento
legato all’aspettativa di vita che
avrebbe portato il requisito contributivo a oltre 44 anni nel 2027, che
vengano eliminate l e penalizzazioni per chi con i 41 anni di contributi, va in
pensione prima dei 62 anni di età e che
per i lavoratori e le lavoratrici dipendenti con almeno 35 anni di contributi,
vengono ripristinate le quote della
legge 243/2004 (che riguarda i lavori usuranti), la cui soppressione è una
delle principali iniquità della “riforma”.
In questo modo si ripristina nella sostanza il sistema
previdenziale precedente alla riforma, eliminando le principali iniquità ed
intervenendo alla radice sul dramma delle lavoratrici e dei lavoratori “esodati”.
Il circolo di Alessandria rimarrà aperto per chiunque
volesse firmare per questi importanti quesiti referendari
Martedì 27: la mattina dalle 9 alle 11 e il pomeriggio
dalle 14 alle 16
Mercoledì 28: la mattina dalle 9 alle 11, il pomeriggio
dalle 14 alle 16 e la sera dalle 18 alle 20
Giovedì 29 alla mattina dalle 9 alle 11 e la sera dalle 18
alle 20.
Il Partito della Rifondazione Comunista di Alessandria.
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