mercoledì 8 settembre 2010

Mentre loro giocano con l'ampolla, gli operai perdono lavoro e futuro

Il prossimo 10 settembre, sulle montagne del cuneese, la Lega Nord metterà in scena il solito rito dell'ampolla, inventato qualche anno fa, dal quale partirà per la traversata fino a Venezia. Ma a manifestare ci sarà anche Rifondazione Comunista che, come lo scorso anno, "accoglierà" i leghisti smascherando il vero volto della Lega. La Lega Nord è un partito razzista che sostiene un governo di inquisiti e mafiosi e non fa niente per difendere i lavoratori. Il Governo Berlusconi conta un elevato numero di "personale politico" inquisito. Tra appalti truccati, ricostituzione di società segrete (P3), tangenti, affiliazioni ad organizzazioni mafiose, elusioni ed evasioni fiscali ci troviamo in una situazione di fronte alla quale persino il sistema di Tangentopoli finirebbe per impallidire. Non si tratta di casi isolati, di singole "mele marce"; al contrario si tratta di una corruzione di sistema, elevata dal Governo Berlusconi a vera e propria pratica politica. Dalla ricostruzione post terremoto de L'Aquila agli appalti sull'eolico, dalla Protezione Civile alle principali Opere Pubbliche (meglio se grandi): non c'è niente che sfugga a questo vero e proprio sistema criminale di corruzione.
E la Lega, paladina (a parole) della legalità e della moralità che fa ? Semplice: mostra grande attivismo nel difendere gli interessi di ministri e parlamentari inquisiti e al contrario non muove un dito per cercare di risolvere le crisi industriali più pesanti che stanno cancellando nel Nord migliaia di posti di lavoro. Di fronte alle aziende che delocalizzano all'estero per speculare sul costo del lavoro (Fiat in Serbia, Bialetti in Cina, il tessile in Romania ecc..), i vari Cota, Zaia, Bossi padre e figlio non fanno altro che urlare contro presunti nemici (di volta in volta i cinesi, i russi, gli immigrati, i rom) ma non adottano quei provvedimenti che consentirebbero di mantenere sul territorio imprese e posti di lavoro. La Lega assiste alla chiusura di fabbriche, alla messa in cassa integrazione e al licenziamento di migliaia di lavoratori senza muovere un dito. Basterebbe che approvassero la proposta di legge presentata da Rifondazione Comunista - Federazione della Sinistra in tutte le Regioni del Nord per frenare il fenomeno delle delocalizzazioni industriali. La nostra proposta si basa su un principio semplicissimo: per le aziende che delocalizzano all'estero scatta l'obbligo di restituire i contributi pubblici di cui hanno fruito negli ultimi dieci anni. Lo stesso dicasi della tanto sbandierata legge a tutela del Made in Italy, già bocciata a livello europeo e che, per come è stata scritta, non tutelerà nè il lavoro, nè la qualità dei prodotti. Anche sul federalismo la Lega Nord parla una lingua smentita dai fatti. Il Governo Berlusconi-Bossi, infatti, continua a comprimere le competenze delle autonomie locali imponendo, dal livello centrale, la privatizzazione dei servizi pubblici, grandi opere, centrali nucleari ecc. Le valli cuneesi, così come molti altri territori del Nord, hanno alle spalle una storia di grande autonomia rispetto ai poteri statali e religiosi, hanno combattuto, 60 anni fa, contro il fascismo e il nazismo e per l'autodeterminazione dei popoli. Le valli e la montagna non hanno inventato le frontiere e i confini. Ad esempio, la lingua occitana si parla nelle vallate italiane come nelle vallate francesi. Sopra Pian del Re si trova il Buco del Viso che ci parla della comunicazione, del dialogo tra i popoli. Le divisioni non le abbiamo create ma le abbiamo subite quando insensati nazionalismi hanno portato la guerra e costretto i giovani ad uccidere e ad essere uccisi. La cultura e la tradizione delle valli cuneesi rifiutano il razzismo: è stata la lotta partigiana che ha segnato l'impegno di queste valli per costruire una terra libera per uomini e donne liberi, una società basata sulla giustizia sociale, sulla libertà, dove l'autodeterminazione dei popoli e la valorizzazione delle culture e delle lingue locali non significano odio e nazionalismo ma uno strumento di liberazione delle classi subalterne. La Lega Nord si combatte sul territorio, non a parole: come l'anno scorso invitiamo, quindi, gli uomini e le donne che credono in questi valori a partecipare venerdì 10 settembre, dalle ore 15 alle ore 19 al presidio che si terrà a Paesana, piazza Vittorio Veneto.

Matteo Gaddi: Responsabile Nord di Rifondazione Comunista
Fabio Panero: segretario provinciale di Cuneo di Rifondazione Comunista

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