“Le attese che si appuntano sul processo ‘Eternit’ che parte il prossimo 10 dicembre a Torino – dice Alberto Deambrogio, cons. reg. PRC-SE – sono molte e giustamente ambiziose. Queste attese testimoniano, oggi più che mai che, anche nelle difficoltà, le battaglie vanno fatte perché altrimenti si è già perso in partenza”.
“Come consigliere regionale pro tempore però - continua Deambrogio – non posso che rilevare, tanto più in vicinanza di un processo così importante persino in sede europea, quanto sia siderale la distanza tra la politica e le esigenze di lavoratori, ex lavoratori, famiglie e cittadini, che se oggi chiedono giustizia a un tribunale non dimenticano affatto il deserto normativo, o peggio, il cambiamento funesto di leggi che riguardano la sicurezza sul lavoro”.
“Da quest’ultimo punto di vista – continua ancora Deambrogio – ricordo come la tragedia dell’amianto non abbia insegnato nulla all’attuale Governo e al suo testo unico sulla sicurezza. Come ho recentemente ricordato, in Parlamento non si sblocca il decreto per distribuire il pur misero fondo vittime dell’amianto, mentre di nuova legge nazionale dopo quella del 1992 non se ne sussurra nemmeno: nemanco un’audizione in commissione è stata fatta!”.
“Siccome giovedì mattina fioccheranno i comunicati di parlamentari di tutti gli schieramenti – conclude Deambrogio – chiedo loro di essere conseguenti con dichiarazioni che troppo spesso sono caratterizzate dal vuoto pneumatico in termini di azioni conseguenti. A costo di risultare politicamente non corretto, intendo stigmatizzare senza mezzi termini comportamenti vacui, utilitaristici, strumentali: il 10 dicembre si parli di meno e si faccia di più”.
“Da quest’ultimo punto di vista – continua ancora Deambrogio – ricordo come la tragedia dell’amianto non abbia insegnato nulla all’attuale Governo e al suo testo unico sulla sicurezza. Come ho recentemente ricordato, in Parlamento non si sblocca il decreto per distribuire il pur misero fondo vittime dell’amianto, mentre di nuova legge nazionale dopo quella del 1992 non se ne sussurra nemmeno: nemanco un’audizione in commissione è stata fatta!”.
“Siccome giovedì mattina fioccheranno i comunicati di parlamentari di tutti gli schieramenti – conclude Deambrogio – chiedo loro di essere conseguenti con dichiarazioni che troppo spesso sono caratterizzate dal vuoto pneumatico in termini di azioni conseguenti. A costo di risultare politicamente non corretto, intendo stigmatizzare senza mezzi termini comportamenti vacui, utilitaristici, strumentali: il 10 dicembre si parli di meno e si faccia di più”.
Alberto Deambrogio, Consigliere Regionale PRC-SE
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