“Un solo socio si è presentato all’appuntamento e il curatore ha fatto chiaramente capire – continua Deambrogio – che per lui la storia è giunta al capolinea. Davvero siamo di fronte ad atteggiamenti inqualificabili, che non possono che essere il frutto maturo di una strategia segnata dalla pura irresponsabilità”.
“Il fatto che i lavoratori – continua ancora Deambrogio – non si arrendano e continuino la loro lotta è elemento importante e chiarificatore: non si possono imporre impunemente scelte opportunistiche, chi lavora non è un burattino senz’anima e senza cervello. La loro resistenza di oggi deve far riflettere molti sul valore del lavoro nella nostra provincia e soprattutto far capire che, in questo come in altri casi, non ci si deve arrendere a considerazioni generiche sulla crisi e a evitabili percorsi di semplice ammortizzazione sociale, che pure deve essere garantita per tutti”
“In questo senso – conclude Deambrogio –, guardando alla qualità, alle tecnologie, alle possibilità produttive e di mercato di questa azienda mi chiedo perché, dopo il fuggi fuggi ineffabile degli attori imprenditoriali sinora coinvolti, non ci sia qualche imprenditore dell’area alessandrina disposto a farsi avanti. Bisogna insistere e cercare ancora. La Texo può avere un futuro industriale come dicono i lavoratori che la conoscono. Serve dunque qualcuno che abbia la loro stessa determinazione e la volontà di dimostrare che fare impresa può significare avere qualche tipo di riconoscenza per le persone e per il territorio che la rendono possibile”.
Alberto Deambrogio, Consigliere Regionale PRC-SE
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