martedì 22 gennaio 2013

ARTESIO (PRC): BALDUZZI SU SANITA’ PIEMONTESE, NE’ MEMORIA NE’ PUDORE

Il Ministro Balduzzi, dismessi i panni da tecnico e indossati quelli da politico pare non avere né memoria né pudore. Senza pudore, perché è almeno la seconda volta che in successive dichiarazioni suggerisce alla Regione Piemonte di convenzionarsi con l'Agenas (della quale alcuni rappresentanti sono stati e sono ben attivi presso l'assessorato), quasi dovesse garantire nuove commesse all'Agenzia Nazionale”, sottolinea Eleonora Artesio, capogruppo regionale della Federazione della Sinistra

Senza memoria, perché nell'arco di una settimana è riuscito a dire che lo stato di salute del sistema sanitario piemontese è buono al punto tale da scongiurare il commissariamento, con ciò accarezzando il pelo dell'assessore di cui dichiara di avere grande stima e con il quale, salvo rinuncia di Monferino, avrebbe anche condiviso un percorso politico nella Lista Monti.

Nell'odierna dichiarazione accarezza il pelo degli operatori ai quali rivolge il suo plauso (ai quali va anche il nostro) indicando l'origine delle colpe nelle incompetenze organizzative delle amministrazioni regionali che si sono succedute dal 2004: lo ringraziamo per aver chiarito che le problematiche economiche evidentemente sono diluite su più gestioni, ma non lo ringraziamo per la rimozione costante sulle conseguenze negative che gli operatori e i cittadini vedono e avvertono a causa del passaggio tra un precedente piano sanitario (di cui il Balduzzi professore non ministro e non politico aveva riconosciuto i meriti) e l'attuale, nonché a causa dei tagli lineari di un piano di rientro su cui il tavolo nazionale di monitoraggio (non indifferente al ministro Balduzzi) condivide grandi responsabilità.


Eleonora Artesio, Consigliere regionale della Federazione della Sinistra

martedì 15 gennaio 2013

No alla discarica di Sezzadio


La Segreteria Provinciale del Partito della Rifondazione Comunista, esprime la più ampia solidarietà alla lotta degli abitanti di Sezzadio e dell'Acquese per la grande battaglia che stanno conducendo. Esprimiamo quindi la più ampia contrarietà alla realizzazione della discarica che metterebbe a rischi la salute di numerosi cittadini! Auspichiamo che la Provincia di Alessandria rigetti questo progetto e tuteli la salute dei propri conterranei, fermando l'operazione di devastazione ambientale già in atto con la realizzazione terzo valico, opera inutile e altamente dannosa per la salute di tante donne uomini e bambini. l'esperienza di Casale ci insegna che sulla salute non si deve scherzare, gli interessi economici non devono vivere sulla vita delle persone.

La segreteria provinciale del PRC di Alessandria



martedì 8 gennaio 2013

Il Quarto Stato

Abbiamo appreso con un misto di stupore e divertimento la notizia che il sindaco di Volpedo Caldone Giancarlo Filippo Pio, ha denunciato al Viminale il candidato premier Antonio Ingroia della lista “Rivoluzione Civile” per una forma di “appropazione indebita” (come se il quarto stato sia di proprietà esclusiva del signor Sindaco). Non entriamo in merito, chi di dovere ha già provveduto a rispondere, ma ci permettiamo di fare solo due considerazione:
Siamo sorpresi che un sindaco socialista (sulla cui onestà personale non discutiamo) di fede Craxiana possa accusare qualcuno di un simile fatto, dopo che per  30 anni a questa parte è successo il contrario, come dimostra la triste fine del PSI durante tangentopoli.
Va bene che oggi, il Sindaco debba cercare di posizionarsi in “ Pole position” per una sua futura candidatura per questa tornata elettorale, ma non vorremmo che rinvendicasse il merito a se  tesso del fatto che Pelizza sia nato a Volpedo.
Per il resto buona campagna elettorale.

La segreteria provinciale del Partito della Rifondazione Comunista.


martedì 1 gennaio 2013

Lettera alle compagne e ai compagni di Rifondazione Comunista


Cari compagni e compagne, vi scrivo nel giorno in cui Ingroia ha sciolto le riserve sulla sua candidatura e si è ufficialmente candidato a presidente del consiglio per una lista che si chiama rivoluzione civile. Si tratta di un risultato positivo in se perché vuol dire che alle prossime elezioni vi sarà una lista a sinistra della coalizione de democratici e progressisti, su posizioni chiaramente antiliberiste e antimontiane. La possibilità di portare in parlamento una delegazione di coloro che in questi anni – partiti, associazioni e comitati - si sono battuti contro le politiche liberiste - e negli ultimi mesi con le politiche di Monti – è oggi alla portata di mano e si tratta di un risultato di grande portata. Noi pensiamo che questo sia il punto fondamentale e che a partire da questo risultato – tutt’altro che scontato – occorra dare una valutazione positiva del risultato raggiunto.
A questo percorso abbiamo lavorato da mesi, all’interno del percorso aperto dall’appello cambiare si può e - da quando Ingroia ha fatto il suo appello - anche con le forze che si sono raccolte attorno a io ci sto, lavorando per unificare questi due percorsi.
In particolare abbiamo posto il tema della collocazione politica, chiedendo di sciogliere ogni ambiguità nel rapporto con il pd, cosa puntualmente avvenuta anche nella conferenza stampa di Ingroia di stamattina. In secondo luogo abbiamo chiesto ed ottenuto - rispetto al primo programma presentato da Ingroia - che vi fossero inseriti con assoluta chiarezza il no alle grandi opere a partire dalla TAV, il no al fiscal compact ed in generale una decisa messa al centro delle questioni sociali e del lavoro. In pratica una qualificazione chiara in senso antiliberista della lista stessa. Questo è avvenuto e quindi il problema della collocazione e del programma della lista si è risolto positivamente nella direzione da noi auspicata.
Per quanto riguarda il simbolo, trattandosi di una lista di coazione non contiene alcun simbolo di partito ma – per quanto ci riguarda – ha una chiaro riferimento al movimento operaio nella riproduzione del “quarto stato” in rosso nella parte bassa del simbolo. La scritta Ingroia al centro del simbolo – che certo è al di fuori della nostra tradizione e cultura politica - si rende necessaria dati i tempi strettissimi che abbiamo per far conoscere il simbolo a qualche decina di milioni di persone e quindi conseguire il risultato. In ogni caso noi faremo propaganda come Rifondazione Comunista invitando a votare la lista “rivoluzione civile”.
Per quanto riguarda la candidatura del sottoscritto – che come sapete non avevo mai posto come questione dirimente, in quanto consideravo la costruzione della lista il punto principalissimo e centrale a cui sacrificare ogni altra considerazione - la scelta di Ingroia è quella di avere la candidatura dei segretari di partito come riconoscimento del passo indietro fatto attraverso la non presentazione dei simboli in campagna elettorale. Proprio sulla questione della candidatura dei segretari di partito la delegazione nominata dall’assemblea nazionale di cambiare si può (Revelli, Pepino e Sasso) ha marcato un dissenso molto forte che adesso viene posto in votazione all’interno della rete di cambiare si può.
Nei prossimi giorni proseguiranno quindi gli incontri e nel CPN del 5 decideremo in via definitiva su tutte le materie riguardanti queste prossime elezioni.
Credo che abbiamo fatto un decisivo passo nella direzione giusta che stiamo perseguendo da mesi: Occorre continuare a lavorare per allargare le forze che concorrono alla lista a partire dall’obiettivo del pieno coinvolgimento di “Cambiare si può”.

Un caro saluto, Paolo Ferrero