mercoledì 23 febbraio 2011

SPEZZATINO SANITÀ: 35 MILIONI DI TAGLI SUL PERSONALE (ALMENO 700 UNITÀ), ALTRI 35 SUI FARMACI (TRA CUI GLI ONCOLOGICI)

Il piano di rientro sottoscritto con i Ministeri non è ancora stato distribuito ai consiglieri regionali in violazione di ogni diritto di accesso agli atti sancito dallo Statuto e dal Regolamento della Regione. Il fatto è grave dal punto di vista del rispetto delle regole, ancora più grave per la materia cui si applica, ovvero la politica sanitaria. Qualche anticipazione è stata fornita in commissione stamane dall’assessore Ferrero e dall’Ing. Monferino che intanto hanno annunciato 160 delibere di applicazione del futuro piano il cui contenuto pare essere riconducibile a 4 macro aree.

La prima, la più stringente, riguarda la spesa per il personale: nel 2010 si sono spesi 2.980 milioni, per il 2011 il piano di rientro prevede l’importo di 2.945 milioni. Possiamo quindi stimare approssimativamente, tra incarichi non rinnovati e turn-over non sostituito, un taglio di almeno 700 unità.

La seconda riguarda l’acquisto di beni e servizi sul quale si prevede un risparmio di 15 milioni rispetto al consuntivo 2010 di 1.365 milioni. La riduzione consegue dagli esiti degli acquisti sovra-zonali già avviati dalla precedente amministrazione e che, a scadenza dei diversi contratti, iniziano a evidenziare qualche risultato. La novità più rilevante è l’annuncio di una riorganizzazione della logistica attraverso i magazzini sovra-zonali. In proposito esisteva già uno studio di fattibilità redatto dal Politecnico di Torino. Occorre sempre dimostrare il mantenimento dell’efficacia e il contenimento dei costi tra l’attuale rete di magazzini e quella futura, che non potrà che prevedere costi di trasporto per l’approvvigionamento tempestivo alle strutture di degenza e ai servizi di farmacie.

Sulla farmaceutica la stretta è analoga a quella sul personale: meno 35 milioni (1.380 milioni spesi nel 2010). La parola magica è appropriatezza. Il principio è condivisibile, maggiori perplessità insorgono rispetto agli esempi portati in discussione: si è sostenuto da parte dell’amministrazione che in oncologia, sulla base delle verifiche effettuate presso Candiolo e presso le Molinette, risulterebbe una inappropriatezza per il 25% dei farmaci oncologici. Occorrerebbe interpellare gli specialisti per articolare un giudizio; certamente se non si ricorre ai farmaci innovativi il risparmio è assicurato, ma sembrerebbe auspicabile che i professionisti particolarmente di questa disciplina sappiano valutare l’efficacia e l’opportunità della loro somministrazione. Sembra quindi eccessivo il giudizio di inappropriatezza e ci si augura che in realtà non si trasformi nella mancata autorizzazione all’acquisto dei farmaci più costosi.

L’ultima area riguarda i contratti con gli erogatori privati, per cui si prevede di ridurre del 5% il budget effettuando un risparmio di 40 milioni rispetto al 2010 (950 milioni a consuntivo). Dopo anni in cui la Giunta di centro-sinistra e in particolare gli assessori alla Sanità sono stati accusati di aver un atteggiamento ideologico e punitivo nei confronti della sanità privata, è suggestivo che la nuova amministrazione possa ottenere tale sconto senza conflitti e senza riduzione del personale della sanità privata, i cui licenziamenti venivano branditi come una clava dai proprietari delle strutture. Una spiegazione c’è, particolarmente per gli ambulatori specialistici e per la diagnostica: nel ridurre con i tagli al personale nel pubblico la possibilità di esami e visite, i cittadini non potranno che adattarsi a ottenere quelle prestazioni a pagamento nelle strutture accreditate, così garantendo un margine di recupero fuori controllo. Del resto non è una novità: nel 2009 nel pieno delle trattative con la sanità privata e a fronte di una comunicazione che raccoglieva le proteste per le liste d’attesa, negli studi privati venivano offerte ai pazienti tariffe agevolate per bypassare le liste d’attesa.

Eleonora Artesio, Consigliere Regionale PRC-FdS

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