In questi ultimi tempi abbiamo sentito parlare frequentemente, a tutti i livelli, da quello Romano, a quello Torinese, a quello Alessandrino, di risparmi dovuti sulla spesa pubblica, sulla scuola,sui servizi, sulla cultura e della sempre più sospesa spada di Damocle sulla testa della sanità pubblica.
Tutte queste forzose ed “inevitabili” restrizioni (dovute, in parte, alla crisi planetaria generata dalle speculazioni criminali del mondo finanziario ed anche, in ambito nostrano, dalla scellerata programmazione economica del nostro governo) vanno a rendere ancor meno sopportabile la situazione per la maggioranza degli Italiani, ma non certo a chi questa situazione l'ha generata.
A livello Alessandrino il programma economico che il professor Vandone intende portare avanti comporta i dovuti tagli e sacrifici.
Vendere il patrimonio comunale, quello in essere e poi, in seguito, sicuramente quello che arriverà dal demanio.
La crisi economica degli enti locali ha certamente creato un buon circuito di affari per alcuni.
La vendita, o la svendita in molti casi, dei “gioielli di famiglia” di comuni, province ed enti, è senza dubbio un piatto appetitoso per chi sembra che crisi non conosca, visto che la disponibilità di denaro, ed immediata, per alcuni sembra non sia un problema.
La ciliegina sulla torta arriva dal governo con il demanio “federale”.
Cedere agli enti locali beni immobili, aree di terreni con valore culturale e paesaggistico, nel momento in cui l'attività principale di questi è fare cassa con le vendite, significa fare un regalo agli speculatori.
Chi plaude, come la Lega Nord, a questo come ad una conquista del federalismo non valuta, od è in malafede, che questa non è una conquista del localismo, ma una vittoria del liberismo ed una sollecitazione per i “comitati d'affari”.
I Comuni sono in ginocchio proprio per la mancanza di trasferimenti di risorse economiche da Roma, il trovare risorse in loco, dopo la consistente cancellazione di una parte dell'ICI, significa andare pancia a terra con le contravvenzioni e semafori “intelligenti” (taroccati o regolari), vendere il patrimonio immobiliare, cessione delle società partecipate, in toto od in percentuale, mettere in opera alchimie strane per creare situazioni di estrapolazione di dipendenti comunali verso altre incognite realtà.
Il federalismo è un argomento elettorale di comodo per qualcuno ed un reale alibi a fini speculativi per qualcun altro.
Si vuole fare attenzione alle spese e sanare il bilancio anche con le vendite a questo punto dovute(?), ma come mai, in un ottica di risparmio, non appare al signor Vandone alquanto strano che possa essere affidata al signor M.B. una consulenza al fine di verificare l'andamento dei prezzi di mercato, in riferimento particolare al settore agroalimentare.
Il risultato di questa indagine c'è stato? Ai cittadini è arrivato? Forse dalle pagine del notiziario informativo che dovrebbe arrivare ai capi famiglia, ma che regolarmente non esce più?
Allora a che fine dare una consulenza i cui eventuali risultati non risultano in concreto di nessuna utilità al pubblico?
Il cittadino merita però di essere informato che questa consulenza è costata 60000 euro.
Rivolgersi alla Camera di Commercio, o ad una associazione di consumatori, per provare a chiedere se per caso erano già in possesso di tali dati?
Altra cosa strana è come possa apparire non anomalo al signor Vandone che un presidente di consiglio comunale possa fornire richieste di rimborso per assenze dal lavoro da un'azienda di proporzioni non certo di una multinazionale, ma con remunerazioni pari ad un dirigente di una di queste?
Certo basta che la documentazione venga regolarmente fornita ed gli eventuali dubbi vengono cancellati.
Saluti a pugno chiuso.
Massimo Orero: Segretario circolo di Alessandria PRC (FdS)
Tutte queste forzose ed “inevitabili” restrizioni (dovute, in parte, alla crisi planetaria generata dalle speculazioni criminali del mondo finanziario ed anche, in ambito nostrano, dalla scellerata programmazione economica del nostro governo) vanno a rendere ancor meno sopportabile la situazione per la maggioranza degli Italiani, ma non certo a chi questa situazione l'ha generata.
A livello Alessandrino il programma economico che il professor Vandone intende portare avanti comporta i dovuti tagli e sacrifici.
Vendere il patrimonio comunale, quello in essere e poi, in seguito, sicuramente quello che arriverà dal demanio.
La crisi economica degli enti locali ha certamente creato un buon circuito di affari per alcuni.
La vendita, o la svendita in molti casi, dei “gioielli di famiglia” di comuni, province ed enti, è senza dubbio un piatto appetitoso per chi sembra che crisi non conosca, visto che la disponibilità di denaro, ed immediata, per alcuni sembra non sia un problema.
La ciliegina sulla torta arriva dal governo con il demanio “federale”.
Cedere agli enti locali beni immobili, aree di terreni con valore culturale e paesaggistico, nel momento in cui l'attività principale di questi è fare cassa con le vendite, significa fare un regalo agli speculatori.
Chi plaude, come la Lega Nord, a questo come ad una conquista del federalismo non valuta, od è in malafede, che questa non è una conquista del localismo, ma una vittoria del liberismo ed una sollecitazione per i “comitati d'affari”.
I Comuni sono in ginocchio proprio per la mancanza di trasferimenti di risorse economiche da Roma, il trovare risorse in loco, dopo la consistente cancellazione di una parte dell'ICI, significa andare pancia a terra con le contravvenzioni e semafori “intelligenti” (taroccati o regolari), vendere il patrimonio immobiliare, cessione delle società partecipate, in toto od in percentuale, mettere in opera alchimie strane per creare situazioni di estrapolazione di dipendenti comunali verso altre incognite realtà.
Il federalismo è un argomento elettorale di comodo per qualcuno ed un reale alibi a fini speculativi per qualcun altro.
Si vuole fare attenzione alle spese e sanare il bilancio anche con le vendite a questo punto dovute(?), ma come mai, in un ottica di risparmio, non appare al signor Vandone alquanto strano che possa essere affidata al signor M.B. una consulenza al fine di verificare l'andamento dei prezzi di mercato, in riferimento particolare al settore agroalimentare.
Il risultato di questa indagine c'è stato? Ai cittadini è arrivato? Forse dalle pagine del notiziario informativo che dovrebbe arrivare ai capi famiglia, ma che regolarmente non esce più?
Allora a che fine dare una consulenza i cui eventuali risultati non risultano in concreto di nessuna utilità al pubblico?
Il cittadino merita però di essere informato che questa consulenza è costata 60000 euro.
Rivolgersi alla Camera di Commercio, o ad una associazione di consumatori, per provare a chiedere se per caso erano già in possesso di tali dati?
Altra cosa strana è come possa apparire non anomalo al signor Vandone che un presidente di consiglio comunale possa fornire richieste di rimborso per assenze dal lavoro da un'azienda di proporzioni non certo di una multinazionale, ma con remunerazioni pari ad un dirigente di una di queste?
Certo basta che la documentazione venga regolarmente fornita ed gli eventuali dubbi vengono cancellati.
Saluti a pugno chiuso.
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