mercoledì 3 marzo 2010

PUNTI PROGRAMMATICI DELLA FEDERAZIONE DELLA SINISTRA PER LE ELEZIONI REGIONALI DEL 2010

Il Piemonte è attraversato da una grave crisi economica che aggredisce con particolare forza il mondo del lavoro. Una crisi che non solo non può dirsi superata ma che tutti gli indicatori suggeriscono mostrerà nei prossimi mesi il proprio volto peggiore, soprattutto sul piano occupazionale.

Dopo le illusorie promesse del PdL di creare milioni di posti di lavoro, dal 1999 a oggi se ne sono in realtà persi 5 milioni. E' bene ricordare che Berlusconi e la Lega sono stati al Governo del Paese negli ultimi 8 anni, con una breve interruzione di 22 mesi, e lo sono disastrosamente ancora.

Crediamo che per affrontare la situazione in Piemonte sia necessario mettere a punto politiche attente e lungimiranti, potenziando gli stanziamenti da dedicare sia al sostegno al reddito sia al rilancio del lavoro nei settori in difficoltà e indicando settori di intervento innovativi.

Ciò è tanto più importante quanto più si profila all’orizzonte l’eventualità di una discontinuità a destra nel governo della Regione, di una destra portatrice di una cultura segnata in profondità dal razzismo e dall’intolleranza. Purtroppo sappiamo bene come l’intolleranza, già di per sé segno gravissimo di un’incapacità di costruire una convivenza civile e democratica fra le persone, costituisca inevitabilmente un potente motore per il rafforzamento di politiche contro il lavoro e contro i lavoratori.

La Federazione della Sinistra propone con forza in questo quadro la costruzione un nuovo modello sociale e di sviluppo, basato sulla capacità di contrasto alla crisi economica, a partire dalla messa a punto di politiche di sostegno al lavoro e ai lavoratori, e allo stesso tempo sul rilancio e sul rafforzamento di un sistema di servizi pubblici, a partire dai beni essenziali (acqua, energia, trasporti, salute, formazione), alternativo a un sistema basato al contrario sulla centralità delle grandi opere inutili e dannose, come è molto evidentemente il caso della TAV.

Le nostre proposte programmatiche si concentrano su alcuni temi principali: lavoro, sanità, ambiente energia e trasporti, scuola università ricerca cultura, politche abitative, laicità delle istituzioni, moralità della politica.

LAVORO
La crisi economica aggredisce con particolare forza la nostra Regione: in assenza di provvedimenti correttivi rischiamo nel 2010 almeno 30.000 licenziamenti solo in Piemonte. La produzione è scesa, a livello nazionale, del 17,5% nel 2009 e il Piemonte è una delle regioni che più ha subito questo arretramento. Lo spostamento verso gli USA dell'attenzione dei dirigenti FIAT, con l'impegno su Chrysler, sta provocando un ulteriore contrazione dell'attività produttiva a Torino e non prevede alcun nuovo investimento. La crisi colpisce soprattutto le lavoratrici ed i lavoratori più deboli, lasciando senza lavoro decine di migliaia di giovani e di donne impegnate al lavoro con finti contratti individuali (come molti lavoratori autonomi) e con contratti temporanei (come i collaboratori, le prestazioni tramite agenzie interinali ed i contratti a termine). In molti casi si tratta di persone che non hanno alcuna copertura di reddito. Una parte del lavoro precario sta scivolando nel lavoro nero senza tutela e senza dignità. E’ necessaria una politica regionale che sappia affrontare efficacemente una situazione tanto difficile.

Proponiamo

Blocco dei licenziamenti sia dal punto di vista delle modifiche normative, sia dal punto di vista dell’azione politica. Proposta della modifica della legge 223 per 3 anni; proroga per 2 anni della cassa integrazione e dei contratti di solidarietà; azione politica a livello regionale e comunale per il blocco di fatto dei licenziamenti; sostegno alle lotte dei lavoratori contro i licenziamenti.

Una profonda azione di contrasto ad ogni forma di precariato. Ribadiamo il nostro obiettivo politico dell’abolizione della legge 30 e delle numerose forme di precariato ad essa connesse.
In questo quadro è necessario garantire il reddito minimo ai disoccupati e impegnare la Regione e le pubbliche amministrazioni a non ricorrere ad assunzioni caratterizzate da lavoro precario nelle sue varie forme.

Istituzione di un osservatorio sul fenomeno della violazione della dignità della persona nel lavoro e della sua sicurezza e salute, potenziando i servizi di prevenzione sul territorio.

Contrasto alle delocalizzazioni attraverso il sostegno alla nostra proposta di legge regionale che prevede forti disincentivi alla delocalizzazione e indennizzi ai lavoratori colpiti. Come obiettivo intermedio la richiesta ai comuni di procedere al sequestro cautelativo.

Piano straordinario per l’occupazione ed il lavoro dignitoso, prevedendo tre ambiti principali di attuazione: grande e diffuse opere di risanamento, attività di formazione scolastica permanente e di assistenza alle persone, riconversione energetica (risparmio/energia rinnovabile), azione per il rafforzamento salute e sicurezza dei lavoratori, istituzione di un organismo pubblico per il recupero e la riconversione produttiva di aziende in crisi

Investimenti sulle attività FIAT (Auto Iveco CNH) e sul suo indotto, partendo dall'utilizzo dei terreni ormai liberi dalle produzioni tradizionali, chiedendone l'utilizzo finanziato per realizzare un nuovo modello di mobilità urbana e i necessari nuovi mezzi di trasporto. E' necessario mettere a profitto l'investimento di 70 milioni di euro fatto da Regione, Città di Torino e Provincia di Torino sul sito di Mirafiori tramite TNE. Va richiesto con forza, anche con l'aiuto delle organizzazioni sindacali, che a Torino si torni a produrre un motore nuovo adatto alle nuove esigenze di trasporto più sicuro e ambientalmente compatibile.

SANITÀ
Il sistema sanitario pubblico ha garantito, in Italia e in Piemonte, il progressivo miglioramento dello stato di salute della popolazione. La sanità pubblica rappresenta dunque un pilastro dei diritti di cittadinanza, che va valorizzato e potenziato. L’importante impegno in questa direzione della Regione Piemonte e dell’Assessorato alla Sanità –ancora più significativo se si tiene conto che l’attuale Giunta ha ereditato dai precedenti 10 anni di governo della destra un sistema sanitario agonizzante- va confermato e rilanciato con forza.

Proponiamo

L’assunzione come valore strategico fondamentale della programmazione sanitaria e in particolare del ruolo del piano socio-sanitario regionale. Spetta in questo senso alla amministrazione regionale, in coerenza con il piano sanitario, l’eventuale preventiva autorizzazione a realizzare nuove strutture sanitarie convenzionate.

Potenziamento della politica sanitaria basata sulla prevenzione, intervenendo prioritariamente sulle cause che determinano le malattie, in particolare quelle tumorali, quelle cronico degenerative collegate agli stili di vita e quelle collegate alle esperienze di lavoro.

Impegno per ridurre ulteriormente le liste di attesa per esami clinici, visite e operazioni chirurgiche.

Potenziamento della medicina territoriale, con il pieno sviluppo dell’ambito distrettuale.

Sperimentazione dell’istituzione di case della salute con i comitati di partecipazione dei cittadini e degli operatori. Esse sono il centro delle cure primarie e costituiscono lo strumento che prende in carico il cittadino in ragione della propria malattia diventando il luogo dei servizi di base ad essi connessi (consultori, servizi contro le dipendenze, servizi di salute mentale).

Potenziamento e rilancio del ruolo dei consultori pubblici per l’assistenza sanitaria psicologica e sociale e per l’applicazione della legge 194.

Potenziamento dell’erogazione pubblica dei servizi domiciliari, nell’ottica del superamento della logica dei voucher per gli anziani e i non autosufficienti.

Esenzione dai ticket per i lavoratori in cassa integrazione, precari o lavoratori che hanno perso il lavoro.

Chiediamo una attenzione specifica per i lavoratori della sanità piemontesi. Le strutture sanitarie della nostra Regione hanno continuato infatti a funzionare con efficacia nonostante il blocco delle assunzioni imposto in questi anni dai governi nazionali che si sono succeduti. L’elevato livello qualitativo espresso dal sistema sanitario regionale è stato garantito in primo luogo dalle capacità professionali e dalla dedizione dei lavoratori della sanità piemontesi. A questi va riconosciuta la giusta valorizzazione sia in termini professionali che economici.

SCUOLA, UNIVERSITÀ, RICERCA, CULTURA
E’ necessario contrastare con forza l’attacco operato dal governo Berlusconi e dal ministro Gelmini alla scuola e all’università pubblica. Il taglio degli organici nell'anno scolastico in corso ha già provocato la perdita di 2.500 posti di lavoro per gli insegnanti e per il personale ATA, riduzioni che si accentueranno per l'anno scolastico 2010/11,per effetto dell'applicazione della 'riforma' Gelmini nelle superiori. Questo attacco sta determinando una grave situazione nel sistema scolastico e formativo piemontese che rischia di comprometterne il normale funzionamento. Per la Formazione Professionale, la crisi finanziaria di alcune grandi agenzie formative (IAL, CSEA eccetera) impone un più forte ed efficace sistema di controlli e di presenza del pubblico.

Proponiamo

Rafforzamento di una politica per il diritto allo studio che preveda adeguate risorse sia per i singoli (gratuità dei libri e accesso ai servizi) sia per le scuole pubbliche in relazione ai bisogni collettivi, cercando per questa via di contrastare il disegno del governo di affossare la scuola pubblica, laica e pluralista attraverso una progressiva sottrazione di risorse. Vanno aumentati a favore delle scuole pubbliche (statali e degli enti locali) i finanziamenti regionali, diminuendo contemporaneamente le risorse oggi utilizzate per la copertura delle rette di iscrizione e per l'acquisto di libri di testo per gli iscritti alle scuole private.

Forte investimenti per la messa in sicurezza degli edifici scolastici e per dotare tutte le scuole pubbliche delle strutture necessarie alla didattica quali palestre e laboratori, oggi spesso assenti o insufficienti.

Mantenimento dei piccoli plessi scolastici garantendo capillarmente la presenza della scuola pubblica su tutto il territorio regionale.

Qualificazione della formazione professionale nella direzione della formazione permanente e del reimpiego dei lavoratori che perdono il lavoro. E' necessario che le risorse pubbliche non vengano utlizzate per finanziare surrettizziamente direttamente le aziende private. Per qualificare la formazione dei giovani apprendisti vanno previsti percorsi formativi vincolanti esterni alle aziende nei CFP e nelle istituzioni scolastiche.

Azioni di sostegno in favore dell’integrazione dei figli degli immigrati nei percorsi didattici e formativi e del successo scolastico per i bambini in situazioni socialmente disagiate. Occorre sostenere e qualificare l'azione di tutte le istituzioni scolastiche, dalle scuole dell'infanzia alle superiori, che operano nelle realtà a più forte presenza di stranieri, attraverso il finanziamento dei corsi di Italiano L2 e l'impiego di mediatori culturali.

Maggiori risorse per la ricerca e l’università pubblica, fortemente penalizzate dalla drastica riduzione dei Fondi di Finanziamento. E' necessario interrompere il finanziamento alle università private. Occorre investire per il diritto allo studio, per l'edilizia e la ricerca, valorizzando il tal modo le intelligenze presenti nell'Università e nell'Alta formazione del Piemonte.

Tutela della cultura come bene non mercificabile. Investimenti per la cultura intesa come costruzione di pensiero critico. Contrarietà alla politica dei grandi eventi e attenzione alla valorizzazione delle risorse culturali prodotte sul territorio piemontese. Istituzioni di case della cultura destinate a sostenere e promuovere la cultura non mercantile e l'ingresso dei talenti più giovani nei circuiti della produzione e della diffusione artistica e culturale.

AMBIENTE, ENERGIA, TRASPORTI
Il pianeta è attraversato da una gravissima crisi ambientale, i cui effetti sono sempre più drammatici e tangibili. La situazione impone mutamenti profondi nelle politiche economiche e nelle politiche pubbliche e questa consapevolezza deve guidare anche le scelte della Regione Piemonte.

Proponiamo

Puntare sull’efficienza energetica e sulle fonti rinnovabili.

Contrarietà al nucleare e conseguente proposta per il Piemonte di “regione denuclearizzata”. La proposta del reinsediamento in Piemonte di centrali nucleari rappresenta il tentativo di ripristinare un vecchio modello di accumulazione capitalistica a scapito delle popolazioni obbligate a pagarne i costi e a vivere peggio. La Federazione della Sinistra è contro ogni scelta di produzione di energia nucleare di vecchia e di nuova generazione.

Investire sulla mobilità sostenibile privilegiando il trasporto locale, dei pendolari e degli studenti. L’avvio dell’alta velocità Torino-Milano dimostra come una politica dei trasporti centrata sull’alta velocità comporti il collasso del trasporto regionale e l’aumento delle tariffe.

Trasferire gli investimenti programmati per le grandi opere infrastrutturali non ancora in avanzato stato di realizzazione in favore del miglioramento delle rete dei trasporti ferroviario regionale, del raddoppio dei binari laddove sia ancora presente il binario unico, del completamento dell’elettrificazione della rete, dello sdoppiamento delle linee per il trasporto merci e il trasporto per i passeggeri.

Un piano di gratuità dei trasporti pubblici locali per lavoratori in cassa integrazione, precari e lavoratori che hanno perso il lavoro. Riduzione del biglietto per tutti gli studenti, così come già previsto per gli studenti universitari.

Adeguati finanziamenti per il sostegno all’agricoltura a minore impatto, con particolare attenzione al biologico, prevedendo risorse per il reddito degli agricoltori, per la riconversione dell’agricoltura normale e per la valorizzazione di un consumo consapevole.

Riassetto idrogeologico del territorio a partire dalle aree montane.

Finanziamento adeguato alla legge sull'amianto e sua applicazione integrale a partire dall'approvazione del piano amianto.

L'acqua è un bene di tutti. Fare i soldi con l'acqua è come fare i soldi con la vita di un essere umano: già succede nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro ed ora anche per i beni fondamentali dell'esistenza. La Federazione della Sinistra è contro ogni privatizzazione e si batte per la piena ripubblicizzazione dell'acqua. Solo eslcudendo dal mercato il bene fondamentale è possibile migliorarne l'uso ragionevole e l'efficenza del servizio per tutti: una parte del piano straordinario per l'occupazione trova una sua concreta attuazione negli investimenti e nel lavoro umano per eliminare la dispersione e lo spreco derivante dalla perdita del 30% di acuqa potabile.

Consolidamento e implementazione della raccolta differenziata, agendo contemporaneamente per una riduzione dei rifiuti alla fonte e il recupero della materia.

POLITICHE ABITATIVE
La Regione Piemonte si è caratterizzata nell'ultima legislatura per aver introdotto nel proprio Statuto il Diritto alla casa quale diritto esigibile. Se per un verso si è teso a rafforzare la capacità dell'offerta pubblica, in assenza di politiche nazionali efficaci, per un altro si deve registrare un forte ritardo nell'approvazione e nell'attuazione della riforma della Legge relativa all'assegnazione di alloggi popolari.

Proponiamo

Implementazione dell'edilizia sociale pubblica, tenendo sotto controllo alcuni rischi, quali il consumo dei suoli, i processi di ghettizzazione e di marginalizzazione sociale.

Aumento del sostegno alla locazione. Va invertita una tendenza, la cui responsabilità va addebitata al centro destra, a diminuire i fondi a disposizione.

Debbono essere favorite, il più possibile, attività di recupero urbano, ovvero acquisizioni di alloggi disponibili, snellendo e sburocratizzando i procedimenti oggi in essere.

LAICITÀ DELLE ISTITUZIONI
Riteniamo cruciale ribadire il carattere di laicità delle istituzioni democratiche, anche e soprattutto a garanzia della loro indipendenza e a tutela dei diritti fondamentali della persona.

Proponiamo

Una legge regionale che vieti ogni discriminazione nelle materie di competenza regionale rispetto al genere, all’orientamento religioso, sessuale, all’origine etnica e culturale.

Sostegno a una politica pubblica per un’educazione sessuale consapevole e per l’autodeterminazione delle donne, a partire dalla difesa della legge 194.

MORALITÀ DELLA POLITICA
Esprimiamo forte preoccupazione per i gravi processi di degrado morale nella vita politica ed istituzionale nel nostro paese e nella nostra Regione. Riteniamo perciò di dover assumere alcuni impegni precisi:

Non candidabilità di soggetti condannati o inquisiti per reati contro la pubblica amministrazione o per reati di mafia.

Monitoraggio sul ricorso alle consulenze, divenuto in gran parte un mero strumento clientelare, nell’ambito di una valorizzazione delle competenze esistenti negli apparati regionali e nell’ottica di un affidamento trasparente e pubblico delle consulenze stesse.

Proposta di una riduzione delle spese del 10% per il Consiglio e per la Giunta.

Riduzione del 10% delle indennità e dei benefit dei Consiglieri orientando le risorse risparmiate sull’incentivazione alla partecipazione politica attiva dei cittadini.
Riduzione dei finanziamenti erogati direttamente ai gruppi, sostituendoli con la fornitura diretta di servizi.

Istituzione di un osservatorio regionale sulle infiltrazione delle organizzazioni criminali e mafiose in relazione alle grandi opere, agli appalti e ai subappalti pubblici.

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