martedì 26 gennaio 2010

Rifiuti, ad Alessandria stop alla differenziata in nome della tecnologia. A Pagare al solito i cittadini.

“Ho appreso - dice Alberto Deambrogio, cons. reg. PRC-SE - da un recente comunicato del presidente della Commissione Ambiente del comune di Alessandria, che il capoluogo intende abbandonare la raccolta differenziata porta a porta perché troppo costosa, ritornando ai cassonetti stradali ovunque tranne che nel centro storico, ove verrà mantenuta, così si dice, la raccolta domiciliare con i cassonetti a “scomparsa”, per introdurre nel sistema ‘più tecnologia’”.
“E’ incomprensibile – continua Deambrogio – come si possa affermare di voler ridurre i costi del servizio introducendo punti di raccolta che costeranno non meno di 70 mila euro ognuno, prevedendone ‘in quattro anni 10’: alla faccia della raccolta residenziale! Sono certo che il presidente Bocchio, come il sindaco Fabbio puntano ad introdurre ‘più tecnologia’, facendo prima fallire la raccolta differenziata per poi introdurre l’inceneritore e la megadiscarica concordati con la Provincia di Asti”.
“Del resto, nello stesso comunicato, - continua ancora Deambrogio – si sottolinea che la raccolta è ‘l’ultimo anello’ del ciclo dei rifiuti, mentre il primo è, per questa Giunta, ‘l’utilizzo del rifiuto come risorsa per produrre energia’ in totale contrasto con la Direttiva europea, che ribadisce la gerarchia per le varie fasi del ciclo rifiuti, in cui le priorità sono esattamente capovolte con il privilegio di una differenziata che permetta di recuperare il massimo di materia”.
“E i soldi per i cassonetti interrati e l’inceneritore come si trovano? Nessuna preoccupazione – conclude deambrogio – ci penseranno i cittadini con la tassa rifiuti del futuro e i CIP6 pagati nella bolletta elettrica”.

Alberto Deambrogio - consigliere regionale PRC-SE

Nessun commento:

Posta un commento