Negli ultimi anni le forze della destra stanno cercando con ogni mezzo, di denigrare le idee e i protagonisti della Resistenza per rimettere in pista coloro che hanno precipitato l'Italia, prima nella dittatura e poi nella seconda guerra mondiale a fianco della Germania Nazista. E' una operazione che avanza silenziosa, da parte di coloro che da sempre sono nemici degli ideali di giustizia, di democrazia, di solidarietà sociale, dei diritti collettivi delle lavoratrici e dei lavoratori, di cui la Resistenza fu portatrice ed interprete.
La decisione della Commissione toponomastica del Comune di Alessandria di intitolare una via ad Almirante rientra in questo disegno inaccettabile.
Giorgio Almirante, infatti, da responsabile della rivista "La difesa della razza" (1938 – 1943) che forniva legittimità al razzismo italiano è stato un repubblichino della primissima ora dell'Italia di Salò. Picchiatore e fucilatore, ordinò nel suo ruolo di Capo di Gabinetto del Ministero della Cultura Popolare, e firmò il noto manifesto che prevedeva la fucilazione alla schiena degli "sbandati ed appartenenti a bande": ossia i partigiani.
La scelta vergognosa della Casa della Libertà costituisce quindi una vera e propria aggressione contro la città di Alessandria e di tutta la sua provincia insignita della Medaglia d’Oro alla Resistenza, protagonista diretta di una intensa lotta partigiana fortemente sostenuta dalla sua popolazione.
Invitiamo tutti i sinceri democratici, gli amanti della pace e della libertà a mobilitarsi, manifestando la propria indignazione contro questa Giunta guidata dal Sindaco Fabbio. Chiediamo pertanto la revoca della decisione della Commissione Comunale con cui si intende intitolare una via ad uno dei principali nemici della Repubblica Italiana, nata dalla Resistenza e dalla Lotta di Liberazione.
Negli anni 70 Almirante tentò di svolgere un comizio nella città di Alessandria: gli Antifascisti Alessandrini insorsero e Almirante se ne andò dalla città sommerso dai fischi.
A 40 anni di distanza si vuole dimenticare tutto ciò.
Ieri come oggi confermiamo la nostra volontà di combattere i fascisti, si presentino in camicia nera o doppio petto.
Giorgio Almirante, infatti, da responsabile della rivista "La difesa della razza" (1938 – 1943) che forniva legittimità al razzismo italiano è stato un repubblichino della primissima ora dell'Italia di Salò. Picchiatore e fucilatore, ordinò nel suo ruolo di Capo di Gabinetto del Ministero della Cultura Popolare, e firmò il noto manifesto che prevedeva la fucilazione alla schiena degli "sbandati ed appartenenti a bande": ossia i partigiani.
La scelta vergognosa della Casa della Libertà costituisce quindi una vera e propria aggressione contro la città di Alessandria e di tutta la sua provincia insignita della Medaglia d’Oro alla Resistenza, protagonista diretta di una intensa lotta partigiana fortemente sostenuta dalla sua popolazione.
Invitiamo tutti i sinceri democratici, gli amanti della pace e della libertà a mobilitarsi, manifestando la propria indignazione contro questa Giunta guidata dal Sindaco Fabbio. Chiediamo pertanto la revoca della decisione della Commissione Comunale con cui si intende intitolare una via ad uno dei principali nemici della Repubblica Italiana, nata dalla Resistenza e dalla Lotta di Liberazione.
Negli anni 70 Almirante tentò di svolgere un comizio nella città di Alessandria: gli Antifascisti Alessandrini insorsero e Almirante se ne andò dalla città sommerso dai fischi.
A 40 anni di distanza si vuole dimenticare tutto ciò.
Ieri come oggi confermiamo la nostra volontà di combattere i fascisti, si presentino in camicia nera o doppio petto.
Federazione della Sinistra
Partito della Rifondazione Comunista Circolo di Alessandria
Partito dei Comunisti Italiani Circolo di Alessandria
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