lunedì 2 novembre 2009

Il nuovo ospedale di Alessandria, Botta chiede di credere, obbedire, combattere. Il comune non può chiedere atti di fede sul sito

“In una recente esternazione – dice Alberto Deambrogio, cons. reg. PRC-SE – il consigliere PDL Marco Botta invita la Regione a non fare melina sul nuovo ospedale per Alessandria. Con il suo fido scudiero Bocchio dice sostanzialmente che proprio la Regione non sta mandando avanti gli atti necessari, mentre l’amministrazione di Alessandria ha già da tempo deciso il sito giusto per il presidio: la zona Cristo. Su questo non si devono, sempre secondo gli esponenti PDL, porre questioni, è la miglior soluzione, punto e basta”.
“Insomma – continua Deambrogio – i cittadini e la Regione si devono adattare a una sorta di credere, obbedire, combattere, che magari piacerà tanto a Botta & c., ma che poco ha a che fare con una scelta razionale del sito. Ricordo che non siamo più nel ventennio e, soprattutto, che la zona prescelta al Cristo ha una serie di seri problemi, che Botta bellamente fa finta di non conoscere. E invece, dalle riunioni tecniche dei soggetti interessati al progetto, è chiaramente emerso che le difficoltà sono enormi: notevole distanza dall’attuale presidio Borsalino che renderà necessario lo spostamento di 48 posti letto per il terzo livello; lontananza dalla sede dell’elisoccorso con necessità di costruire una nuova area difficile da realizzare e con aggravio di costi; presenza di falda acquifera superficiale che impedirebbe la dislocazione sotterranea di alcune funzioni come la tecnologia con emissione di radiazioni e per i servizi diagnostici centralizzati; presenza di un elettrodotto che andrebbe interrato o deviato con incremento di costi; estrema difficoltà dei collegamenti viari; interferenze con interventi già pianificati di attività logistica che porterebbero a fenomeni di inquinamento ambientale ed acustico negativi per il nuovo ospedale. E’ la Regione che fa melina, o è il Comune che propone un’area che costa moltissimo e richiederebbe ulteriori costi aggiuntivi per essere resa idonea? Perché il Sindaco non si preoccupa, per esempio, di valorizzare, dopo attento e discusso studio, le aree su cui insistono gli edifici dell’attuale ospedale invece di chiedere un inutile aggravio di spesa di danaro pubblico alla Regione?”.
“Le risorse per l’ospedale nuovo – continua ancora Deambrogio – ci sono a partire dai 2.500.000 euro messi a disposizione per lo studio di fattibilità, fermo esattamente perché l’area del Cristo ha i problemi sopra esposti. Botta ricordi infine che anche i finanziamenti statali dell’ex art. 20 continuano a essere erogati e, quindi, potranno essere dedicati al nuovo ospedale mano a mano che essi saranno effettivamente spendibili. Singolare, poi, il fatto che Botta e Bocchio chiedano una valorizzazione del Borsalino. Forse non sanno quanti investimenti sono stati fatti su quella struttura, che sta dimostrando di essere in grado di intervenire efficacemente persino nell’inversione della mobilità passiva verso altre regioni. Con la soluzione del nuovo ospedale al Cristo, come vorrebbero Botta, Bocchio e Fabbio, il Borsalino sarebbe davvero in difficoltà. Salterebbe il coordinamento clinico garantito dalla vicinanza con il nuovo nosocomio e di risulta ci sarebbe una forte componente della produttività ospedaliera che dovrebbe essere riversata per compensare questa errata scelta organizzativa”.
“Infine, invito Botta e Bocchio – conclude deambrogio – non solo a dismettere il fez e l’atteggiamento fideistico a cui ci vorrebbero condurre, ma anche a dismettere la condotta ‘santommasesca’ per quanto riguarda la nuova PET. Stiano tranquilli, potranno presto ‘ficcare il naso’ nei primi giorni di dicembre, quando appunto la PET sarà inaugurata. Basta quindi con il noioso e reiterato disco rotto della Regione che non vuole la tecnologia ad Alessandria, se polemica politica deve essere, scelgano, per favore, altri obiettivi”.

Alberto Deambrogio, Consigliere Regionale PRC-SE

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